Dopo la vittoria del Sì nel referendum, la Turchia è più vicina all’Europa
di NAT da Polis
Il risultato, superiore ai sondaggi più favorevoli, dimostra la volontà della popolazione di intraprendere la strada di una “normale” democrazia parlamentare. Anche parte degli elettori dell’opposizione ha votato per il Sì. Ora Erdogan, che nel voto può vedere una riconferma alle elezioni del 2011, deve dimostrare quali sono le sue vere intenzioni.
Istanbul (AsiaNews) - Con un risultato del 58% a favore del Sì la Turchia festeggia la democrazia, esattamente 30 anni dopo il golpe militare del 1980. Un risultato che superato di 5 punti percentuali le più rosee previsioni dei sondaggi, dimostrando la volontà del popolo turco di appoggiare il tentativo di Erdogan di riformare la Costituzione turca creata proprio dal golpe militare del 1980.   
 L o stesso Erdogan dopo il quasi definitivo spoglio ha dichiarato che la Turchia dopo il Ramadan festeggia la democrazia e questo voto esprime le aspirazioni del popolo turco e mette fine a chi sinora ha appoggiato la politica dei golpe militare. Chiaro avviso quest’ultimo alle opposizioni di ispirazione kemalista dei partiti CHP e MHP.  
   E anche l’affluenza pari al 77,75, nella media turca, dimostra la stessa volontà. Secondo gli analisti turchi questo risultato costituisce un prima riconferma di Erdogan in vista anche delle elezioni politiche previste per il luglio del 2011.
    Da una prima analisi del voto si osserva che anche parte degli elettori dell’opposizione ha votato a favore del Sì, esprimendo così la forte volontà che in Turchia l’esercito e la magistratura, baluardi del kemalismo, devono adeguarsi a rispettare anche in questo Paese le regole di una democrazia parlamentare di stampo europeo.
   Dei due grandi centri urbani, Istanbul con il 55% s è schierata a favore del Sì, mentre Smirne è rimasta fedele alla tradizione Kemalista votando con il 64% contro le riforme. A Diyarbakir, città curda, il 93% si è schierato con il Sì alle riforme dimostrando che il fronte curdo si è presentato sparpagliato.
  Intanto a Bruxelles Stefan Fule responsabile per l’allargamento della UE si è espresso positivamente sul risultato. Ugualmente il presidente USA Barack Obama .
  Adesso tocca ad Erdogan dimostrare le sue vere intenzioni.