Papa: Evangelizzare la cultura, minacciata dalla dittatura del relativismo
Alla prima messa pubblica del suo viaggio in Gran Bretagna, contro tutte le previsioni, si sono radunate circa 100 mila persone. Benedetto XVI mette in guardia da coloro che “cercano di escludere il credo religioso dalla sfera pubblica, di privatizzarlo o addirittura di presentarlo come una minaccia all’uguaglianza e alla libertà”. Un invito ai giovani di rimanere legati all’amore di Cristo, rifiutando droga, denaro, sesso, pornografia, alcol.
Glasgow (AsiaNews) –Benedetto XVI ha domandato ai cristiani di evangelizzare la cultura della nostra epoca, dove “una ‘dittatura del relativismo’ minaccia di oscurare l’immutabile verità sulla natura dell’uomo, il suo destino e il suo bene ultimo”. Egli ha anche esortato tutti a non aver “paura di essere una voce solitaria” e invitato i giovani a rifiutare droga, denaro, sesso, pornografia, alcol, tutte “cose distruttive, che creano divisione”, rimanendo fondati nell’amore di Cristo.
Le sue parole molto forti sono state ascoltate da una folla di 70 mila – forse 100 mila - persone radunate per la prima messa pubblica celebrata dal papa nel suo viaggio in Gran Bretagna.
 
Contro tutte le previsioni pessimiste e un po’ malefiche dei media locali, fin dal primo pomeriggio decine di migliaia di fedeli – moltissimi giovani - sono arrivati al Bellahouston Park da Scozia, Inghilterra e Irlanda, per celebrare insieme al pontefice la messa in onore di S. Ninian di Galloway, primo evangelizzatore delle popolazioni celtiche, apostolo della Scozia.
 
Nella sua omelia Benedetto XVI ha salutato i rappresentanti delle diverse comunità cristiane presenti all’evento, ricordando che quest’anno cade “il centenario della Conferenza Missionaria Mondiale di Edimburgo, che è generalmente considerata come la nascita del movimento ecumenico moderno”. Il papa ha invitato tutti a una collaborazione ecumenica per una “una testimonianza concorde alla verità salvifica della parola di Dio nell’odierna società in rapido mutamento”.
 
Benedetto XVI ha ricordato la fondazione di tre università nel Medioevo e l’impegno della Chiesa scozzese nel mondo educativo e  ha rivendicato il diritto dei cristiani ad evangelizzare la cultura
“L’evangelizzazione della cultura – ha detto - è tanto più importante nella nostra epoca, in cui una ‘dittatura del relativismo’ minaccia di oscurare l’immutabile verità sulla natura dell’uomo, il suo destino e il suo bene ultimo. Vi sono oggi alcuni che cercano di escludere il credo religioso dalla sfera pubblica, di privatizzarlo o addirittura di presentarlo come una minaccia all’uguaglianza e alla libertà. Al contrario, la religione è in verità una garanzia di autentica libertà e rispetto, che ci porta a guardare ogni persona come un fratello od una sorella”.
 
Egli ha perciò invitato i fedeli laici a essere “avvocati nella sfera pubblica della promozione della sapienza e della visione del mondo che derivano dalla fede. La società odierna necessita di voci chiare, che propongano il nostro diritto a vivere non in una giungla di libertà auto-distruttive ed arbitrarie, ma in una società che lavora per il vero benessere dei suoi cittadini, offrendo loro guida e protezione di fronte alle loro debolezze e fragilità”.
 
Il papa prende spunto da san Ninian per invitare tutti ad imitarlo nel testimoniare la fede dentro la società senza “paura di essere una voce solitaria”.
 
Infine, Benedetto XVI si è rivolto ai “cari giovani cattolici di Scozia, presenti in modo numeroso alla messa: “Vi esorto a vivere – ha detto - una vita degna di nostro Signore (cfr Ef 4,1) e di voi stessi. Vi sono molte tentazioni che dovete affrontare ogni giorno – droga, denaro, sesso, pornografia, alcool – che secondo il mondo vi daranno felicità, mentre in realtà si tratta di cose distruttive, che creano divisione. C’è una sola cosa che permane: l’amore personale di Gesù Cristo per ciascuno di voi. Cercatelo, conoscetelo ed amatelo, ed egli vi renderà liberi dalla schiavitù dell’esistenza seducente ma superficiale frequentemente proposta dalla società di oggi. Lasciate da parte ciò che non è degno di valore e prendete consapevolezza della vostra dignità di figli di Dio”.
 
A conclusione dell’omelia il papa ha espresso un suo augurio in lingua celtica: “Sìth agus beannachd Dhe dhuib uile; Dia bhi timcheall oirbh; agus gum beannaicheadh Dia Alba. La pace e la benedizione di Dio siano con tutti voi; Dio vi protegga; e Dio benedica il popolo di Scozia!”.