Pechino offre 4 miliardi di dollari al Myanmar per rafforzare la sua presenza
Il denaro è concesso senza vincoli di interesse. L’accordo è stato raggiunto al termine del faccia a faccia fra il generalissimo Than Shwe e il presidente cinese Hu Jintao, a inizio settembre. Funzionario birmano: i soldi porteranno sviluppo. Esperto: non miglioreranno le condizioni del popolo e il governo diverrà ostaggio della Cina.
Yangon (AsiaNews/Agenzie) – Pechino concederà un prestito di 30 miliardi di yuan (circa 4,2 miliardi di dollari) senza vincoli di interessi al Myanmar. L’accordo è stato raggiunto durante la visita ufficiale del generalissimo Than Shwe in Cina, dal 7 all’11 settembre scorso. A confermare la notizia è il Ministero birmano per la pianificazione nazionale e lo sviluppo economico (Mnped), che parla di “patto fra Cina e Myanmar per un prestito senza interessi” ottenuto al termine del faccia a faccia “fra Than Shwe e il presidente cinese Hu Jintao”.
 
Il gigante cinese, affamato di energia e materie prime, guarda con sempre maggiore interesse al Myanmar, nazione retta da una ferrea dittatura militare e prossima alle elezioni generali. In vista del voto, in programma il 7 novembre, Pechino ha già avanzato il principio di non ingerenza negli “affari interni” di un altro Paese. Del resto il recente incontro fra il leader della giunta militare – accompagnato da 34 membri, tutti appartenenti alla delegazione ufficiale – e il presidente cinese era volto a rafforzare il patto economico e commerciale fra Cina e Myanmar, unito alla questione del controllo delle frontiere.
 
Gli investimenti cinesi in Myanmar sono cresciuti molto negli ultimi anni. Oggi la Cina è il terzo partner commerciale dell’ex Birmania, dopo Thailandia e Singapore. A gennaio 2010, la Cina aveva investito 1,8 miliardi di dollari in Myanmar. La tendenza è però in continua crescita e presto Pechino potrebbe scalare la vetta. La conferma arriva da uno studio elaborato da Central Statistical Organisation, secondo cui in giugno gli investimenti diretti esteri in Myanmar hanno superato i 2,3 miliardi di dollari e provengono tutti da imprese con base in Cina e a Hong Kong.
 
Un funzionario del Mnped sottolinea che “il prestito 30ennale intende agevolare la costruzione di impianti a energia idroelettrica, strade, ferrovie e sviluppo di programmi di informatizzazione”. Un esperto economico di Yangon, in condizioni di anonimato, aggiunge che la somma di denaro rischia di “vincolare il governo militare birmano all’influenza cinese”, con una conseguente invasioni di aziende e lavoratori dal Paese del dragone. Egli precisa inoltre che “l’accordo non migliorerà le condizioni del popolo birmano” e non è dato sapere “quanti soldi verranno spesi da Than Shwe per lo sviluppo del settore bellico”. In tema di spese militari, una fonte dell’esercito chiarisce che Than Shwe intende approvare il bilancio “prima della formazione del nuovo Parlamento”.