Migliaia in fuga da Wasior, colpita dalle alluvioni
di Mathias Hariyadi
Sale il numero delle vittime nel piccolo centro cristiano della Papua: almeno 146 morti e centinaia di dispersi. Nel frattempo non si ferma l’esodo della popolazione, che scappa da una città fantasma.

Jakarta (AsiaNews) – Migliaia di persone stanno scappando in queste ore da Wasior, piccolo centro della Papua occidentale a maggioranza cristiana, colpito la scorsa settimana da alluvioni così pesanti da aver provocato dei veri e propri torrenti. Secondo Eka Woysiri, rappresentante locale del governo, le vittime sono salite a 146. Ci sono migliaia di feriti e centinaia di dispersi.

Molti sfollati parlano di danni “simili a quelli dello tsunami”. Al momento sono in viaggio verso Manokwari, la capitale provinciale: il ritardo negli aiuti e nell’intervento statale li hanno costretti a scappare a piedi per non morire.

La maggior parte degli oltre 4.300 rifugiati è composta da madri con bambini piccoli. Dato che alla base della tragedia c’è la devastante deforestazione in atto nell’area, sono fermamente intenzionate a non tornare più. Il colonnello Edward Sitorius, che coordina l’operazione a sostegno delle vittime, spiega: “Non c’è stato verso di farli rimanere qui. La distruzione è totale, e hanno preferito scappare”.

A Wasior, tra l’altro, sta diffondendosi un’atmosfera fetida: alla base del fenomeno ci sono i circa 3 metri di fango stagnante che occupano le strade principale. Oggi Wasior sembra una città fantasma, abitata soltanto dalla mota: non c’è più traccia delle 7mila persone che l’abitavano, e circa l’80 % degli edifici, privati o statali, è stato distrutto. Ovviamente non c’è elettricità e manca acqua corrente. La visita del presidente Susilo, programmata per oggi, è stata rimandata per permettere alle squadre di soccorso di operare senza distrazioni.