Rallenta la crescita cinese, accelera l’inflazione
Nel 3° trimestre crescita del 9,6%, rispetto al +11,9% del 1° trimestre. Inflazione del 3,6% a settembre, record da 2 anni, ma gli alimentari aumentano intorno all’8%. Domani si apre il G 20: si discuterà di valuta, con la Cina contraria ad apprezzare lo yuan.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Rallenta la crescita economica cinese nel 3° trimestre cinese (+9,6%), ma accelera l’inflazione. Esperti commentano che l’economia del Paese rimane in crescita, ma occorre prestare massima attenzione al rischio di speculazioni che potrebbero deprimere il mercato interno, la cui espansione è necessaria per proseguire la crescita.

La crescita (inferiore al 10,3% del 2° trimestre e all’11,9% del 1°) conferma che la Cina deve rivedere il modello di sviluppo, finora basato soprattutto sull’esportazione, ma che deve invece puntare di più sul grande mercato interno. Anche perché a settembre l’inflazione è cresciuta del 3,6%, massimo aumento dall’ottobre 2008, con i prezzi alimentari, maggior voce di spesa per le tante famiglie povere, intorno a +8%. Già ad agosto i prezzi erano saliti del 3,5%, per cui l’inflazione appare destinata a permanere, anche oltre il 3% programmato dal governo.

Proprio per contenere l’inflazione, il 19 ottobre il governo ha alzato i tassi di interesse bancario dello 0,25%, per la prima volta dal 2007, misura utile per contenere i finanziamenti e per drenare l’eccesso di liquidità.

L’economia cinese rimane comunque forte, nei primi 9 mesi del 2010 gli investimenti in assetti fissi urbani sono cresciuti del 24,5%. Inoltre Pechino programma la realizzazione di opere di edilizia pubblica e ulteriori finanziamenti per costruire infrastrutture e impianti di energia pulita.

Domani in Corea del Sud si riunisce il G 20, l’assemblea delle 20 maggiori economie mondiali. Si discuterà anche delle valute, con i Paesi occidentali e il Giappone che premono affinché la Cina allinei lo yuan ai valori effettivi, invece che tenerlo sottostimato. La Cina sostiene che l’elevata inflazione e la forte disoccupazione interna le impediscono di apprezzare lo yuan e il dato di oggi le consentirà di insistere sulle sue posizioni. Anche se esperti osservano che la crescita cinese rimane oltre il triplo di quella Usa.