Nuovo disastro naturale in Indonesia: l’eruzione del Merapi fa 25 morti
di Mathias Hariyadi
Il vulcano ha iniziato a eruttare ieri sera. Nubi ardenti fino a 600 C°, lapilli, cenere e gas tossici stanno mettendo in ginocchio la popolazione di Yogyakarta e di altri quattro distretti del Central Java. Al via i soccorsi nelle isole Mentawai colpite dallo tsunami.

Jakarta (AsiaNews) – E’ di almeno 25 morti il bilancio dell’eruzione del vulcano Merapi,  che con nubi ardenti fino a 600 C°, lapilli, cenere e gas tossici sta mettendo in ginocchio la popolazione di Yogyakarta  e di altri quattro distretti del Central Java. 

L’eruzione, iniziata ieri sera, è stata prevista dai vulcanologi in tempo per procedere all’evacuazione delle oltre 60mila persone residenti presso il vulcano.

Al momento, le squadre di soccorso stanno concentrando i loro sforzi sui villaggi di Kinahrejo e Turgo, dove sono stati rinvenuti in una casa 15 corpi senza vita, tra essi anche quello di Mbah Maridjan, proprietario dell’abitazione noto come il custode spirituale del vulcano.

Sacro per gran parte della popolazione locale, il Merapi è alto 2.968 metri ed è considerato uno dei vulcani esplosivi più attivi al mondo. L’ultima eruzione risale al 2006 e ha ucciso due persone.

Intanto sale a 154 il numero dei morti dello Tsunami che ieri ha colpito le isole  Mentawai nel West Sumatra (150 km da Jakarta). Il presidente indonesiano Yudhoyono, in questi in giorni ad Hanoi (Vietnam) per il summit dei Paesi dell’Asean, ha annunciato il suo arrivo in giornata a Padang, capitale della regione, per monitorare da vicino i soccorsi.

Anche la Chiesa è impegnata nel portare aiuto alla popolazioni colpite dall’eruzione e dallo tsunami. Irene Setiadi del Catholic Humanitarian Group (Kbkk) afferma: “Ci impegniamo a inviare i nostri aiuti umanitari alle vittime dei disastri”.