La Chiesa indiana ricorda i martiri dell’Orissa nel secondo anniversario dell’eccidio
Una messa è stata celebrata nella pro-cattedrale di San Vincenzo a Bhubaneswar alla presenza di oltre cento sacerdoti, suore, seminaristi e fedeli. Il pogrom avvenne a Kandhamal nel 2008 e provocò 93 morti.

Bhubaneswar (AsiaNews) - La Chiesa dell’Orissa ha ricordato il secondo anniversario della morte di padre Bernard Digal che morì a 46anni vittima della violenza di un pogrom anticristiano. Nella sua omelia padre Ratikant Ranjit ha detto che “Padre Digal ha sofferto per Cristo ed è morto per la gloria di Dio. Preghiamo per lui e per gli altri che hanno sofferto e perso la vita nelle violenze di Kandhamal”.

Padre Digal fu attaccato nella notte del 25 agosto da una folla di fondamentalisti hindu che lo picchiarono fino a fargli perdere coscienza e lo lasciarono nella foresta per una notte intera, fino a quando il suo autista non riuscì a trovarlo. Fu portato all’ospedale del Santo Spirito, a Mumbai, per essere curato. In seguito fu trasferito all’ospedale San Tommaso a Chennai. Dopo due mesi di sofferenze il 28 ottobre 2008 i suoi polmoni non ressero, cadde in coma e spirò. Il suo corpo è sepolto a Bhubaneswar, la capitale dell’Orissa.

Il pogrom dell’Orissa provocò 93 morti fra i cristiani, e ne lasciò circa cinquantamila sfollati, Circa 17mila non sono ancora riusciti a fare ritorno nei loro luoghi di residenza. Padre Ranjit ha anche detto che la Chiesa dell’Orissa è grata a padre Digal per il lavoro che ha svolto come tesoriere dell’arcidiocesi,  promotore di vocazioni, parroco e formatore. “Padre Bernardo era una persona gentile, un uomo per gli altri. Sapeva adattarsi a ogni situazione. Per questo la gente lo amava molto” ha detto ad AsiaNews monsignor Raphael Cheenath, di Cuttack-Bhubaneswar.