Produzione industriale: sempre più un’Asia a due velocità
La produzione di India e Cina cresce veloce, mentre quella del Giappone ristagna. Dati contrastanti per Taiwan e Corea del Sud. C’è rischio che nella zona si consolidi una divisione tra economie in rapida crescita e altre più lente.

Hong Kong (AsiaNews/Agenzie) – Aumenta la produzione di manifatture in Cina e India a novembre, aggravando il divario tra le 2 maggiori economie dell’Asia e il resto della regione. Esperti ipotizzano che in Asia sia in atto una divisione tra le economie di rapida crescita e altre, come il Giappone, il cui sviluppo è lento.

I dati indicano che la produzione manifatturiera in Cina è in espansione da 7 mesi. Ora Pechino ha adottato misure, come la restrizione dei finanziamenti bancari, che vogliono combattere l’inflazione ma possono anche rallentare la crescita economica. Tuttavia esperti ritengono che la produzione industriale continuerà a crescere ancora per mesi.

L’Indice della produzione industriale è stato per la Cina di 55,2 a novembre, record da 7 mesi, rispetto al 54,8 di ottobre. Un indice superiore a 50 significa un’espansione della produzione, mentre un  indice inferiore rappresenta una contrazione.

Anche l’economia indiana è in crescita e addirittura accelera: nel trimestre luglio/settembre la crescita annua è cresciuta all’8,9%. Gli ordini di prodotti industriali sono in crescita da 4 mesi. Pure New Delhi è alle prese con una forte inflazione, comunque inferiore alla crescita economica. Il governo cerca di attirare investimenti esteri, per proseguire la crescita e soprattutto per realizzare infrastrutture, mentre adotta misure per contenere l’aumento dei prezzi. L’indice per la produzione è stato di 58,4 a novembre, dopo il 57,2 di ottobre.

 Diminuisce invece la produzione in Giappone, ormai da mesi. I dati pubblicati ieri suggeriscono una permanente debolezza anche nelle economie di Taiwan e Corea del Sud, nonostante a ottobre entrambi i Paesi abbiano registrano miglioramenti. Per Seoul l’indice per la produzione è passato dal negativo 46,7 di ottobre a 50,2 di novembre: dato che mostra comunque una decisa ripresa, trainata dall’aumento delle esportazioni e dalla maggior fiducia dei cittadini che porta a un incremento dei consumi interni.

E’ simile il dato di Taiwan, con l’indice a 51,7 a novembre, dopo il 48,6 di ottobre.

Esperti si chiedono se tale dato sia ormai strutturale e tale da far ritenere che il continente marci a una doppia velocità.