Economisti attaccano la Chiesa sulla pianificazione delle nascite
di Sonny Evangelista
Chiedono metodi "moderni" e promuovono il controllo delle nascite; la Chiesa cattolica rifiuta le nuove pressioni per introdurre la "politica dei due figli" e strumenti "che favoriscono l'aborto". Mons. Cruz: l'aumento della povertà è causato dal malgoverno.  

Manila (AsiaNews) – La Chiesa cattolica deve adottare una posizione più tollerante e umana riguardo alla politica nazionale sulla popolazione, un tema che interessa in particolare le famiglie povere e numerose che costituiscono la maggioranza nel paese. Lo chiedono 17 professori di economia dell'università delle Filippine  riguardo alla politica del controllo delle nascite.

In un documento intitolato "Popolazione e povertà: le vere ragioni" essi chiedono alla Chiesa la libertà di coscienza sui metodi di pianificazione familiare, in conformità ai principi del Concilio Vaticano II che consentono libera scelta nelle questioni morali. La Chiesa cattolica ribadisce la posizione "a difesa della vita" e sottolinea che le cause della povertà "sono da ricercare nel malgoverno, nella corruzione e nella cattiva gestione dell'economia nazionale".

Secondo gli economisti, il metodo di pianificazione familiare naturale (NFP) promosso dalla Chiesa "è troppo complicato". Essi propongono l'uso di metodi di contraccezione "moderni", purché "non si ricorra all'aborto".

Per i ricercatori "agenti esterni" possono portare le famiglie "alla povertà" e i rischi aumentano in proporzione al numero dei componenti; essi inoltre sottolineano che le famiglie non possono far affidamento sul "piano di aiuti del governo".

Per gli economisti la povertà nel paese è dovuta a: debole crescita economica; politica sbagliata del governo; forte disuguaglianza sociale. Essi affermano che una rapida crescita della popolazione acuisce i problemi del paese e aumenta il livello di povertà delle famiglie.

Nel documento vengono segnalati 3 punti cardine per un controllo efficace della popolazione: ridurre il numero delle nascite indesiderate. Aumentare il livello di istruzione delle donne e dare loro maggiori poteri; in questo modo le coppie avranno minori possibilità di fare figli. Creare maggiori opportunità di lavoro per le donne, posticipando l'età in cui esse hanno figli.

L'intervento degli economisti si inserisce in un quadro più ampio di pressioni sul governo mirate all'adozione della "politica dei 2 figli". Secondo i promotori essa favorirebbe il controllo della crescita demografica e la riduzione della povertà nel paese. Molti esponenti della società civile e della chiesa cattolica filippina affermano invece che la crescente povertà è causata dalla "diffusa e incontrollata corruzione pubblica" e la politica dei "2 figli" favorisce un aumento degli aborti.

Mons. Oscar Cruz, arcivescovo di Lingayen-Dagupan, sostiene che "più contraccettivi vengono utilizzati, maggiore è il numero degli aborti". Questo dato, afferma il vescovo, è confermato nei Paesi dove il controllo delle nascite si è realizzato in modo "positivo". Mons. Cruz  e l'intera Chiesa filippina, affermano che il motivo della povertà nel Paese non è il tasso demografico delle Filippine, come invece dichiara la "legge sui 2 figli". La miseria di molti filippini, dice mons. Cruz, è causata dalla cattiva gestione dell'economia nazionale.