Laici evangelizzatori fra i giovani dell’India rurale
di Santosh Digal
Un giovane insegnante dell’Arunachal Pradesh percorre la foresta per portare Cristo ai suoi coetanei. E ha costituito un gruppo di amici per fare lo stesso lavoro. “Sono felice di essere un missionario. Cerco di spingere i giovani ad amare e accettare Gesù”.

Shangla (AsiaNews) — Un giovane insegnante, 25 anni di età, della parrocchia di Rajanagar nella diocesi di Maio, nell’Arunachal Pradesh, da tre anni fa catechismo ai suoi giovani seguaci, e li porta alla fede cristiana. Sumphiam Sumnyan, insegnante alla scuola San Vincenzo de' Paoli  nella parrocchia di Rajanagar ha detto ad AsiaNews: “Amo insegnare la fede cristiana ai giovani che non hanno ancora sentito parlare di Gesù e del suo Vangelo”.  Sumnyan, attraversando per ore campie foreste, passa ogni week end in un villaggio diverso e resta con i giovani istruendo, guidando gruppi di discussione, facendo laboratori, fasi di interazione, conversazioni sulla Bibbia, preghiere, canti e altre forme dinamiche per far conoscere il cattolicesimo a giovani uomini e donne. Incontra e influenza la gioventù urbana e quella rurale, quella più colta e quella meno colta. Prima che Sumnyan diventasse insegnante di scuola e si occupasse di formare i giovani alla fede, studiava nel collegio Don Bosco dei salesiani a Guwahati. Terminato il suo corso di studi, ha deciso di fare ritorno al suo villaggio, nell’Arunachal Pradesh, di insegnare a scuola e di predicare ai giovani.

 All’epoca aveva 19 anni.  Venne a contatto con sacerdoti e missionari che gli fecero una profonda impressione, soprattutto per il loro lavoro missionario. “Mi hanno influenzato sulla via della missione” ha detto.  “Amo essere un giovane missionario fra i miei coetanei nella mia zona. Cerco di dire loro che devono studiare e formarsi, così da costruire il loro futuro, imparare il proprio mestiere e accettare Cristo”. E’ già giunto in contatto con più di 200 giovani della diocesi.

Sumnyan legge la Bibbia ogni giorno per cogliere spunti per la sua crescita spirituale e dice agli altri di fare lo stesso. Intanto ha formato un piccolo gruppo di giovani amici che costituiscono una squadra per portare avanti il lavoro missionario nelle aree rurali. Talvolta cammina a piedi due o tre ore nella foresta fitta per raggiungere un villaggio e catechizzare gli abitanti.

 Dato che non ci sono molti preti e missionari nella diocesi di Maio, i giovani sono incoraggiati a fare opera di missione fra le tribù della regione. “Vorrei che i giovani fossero missionari qui, nella regione, rendendo altri partecipi della loro fede e rafforzandola ogni giorno”. Quando un giovane accetta la fede, e si istruisce, il suo stile di vita migliora e la fede fa sì che cresca spiritualmente,e  contribuisca a costruire la sua comunità. Nella diocesi di Maio vivono diverse tribù. Sumnyan è della tribù Nocte nel distretto di Tirap. “Sono felice di essere un missionario. Dipendo da Cristo, per questo, e cerco di spingere i giovani ad amare e accettare Gesù” ha detto.