Giornalisti aggrediti davanti alla casa dell’attivista arrestato per lo scandalo della melamina
Un gruppo di reporter di Hong Kong è stato preso a schiaffi e insulti da 40 guardie di quartiere sotto gli occhi indifferenti della polizia. I giornalisti stavano svolgendo un servizio sulla famiglia di Zhao Lianhai, dall’11 novembre in carcere per aver organizzato le famiglie vittime del latte avvelenato.

Pechino (AsiaNews/ Agenzie) – Continuano le aggressioni contro i giornalisti davanti all’abitazione di Zhao Lianhai, attivista condannato lo scorso 11 novembre  per l’aiuto e l’organizzazione delle famiglie vittime dello scandalo del latte alla melamina. Ieri, 40 guardie di quartiere hanno assaltato con schiaffi e insulti quattro reporter di Hong Kong inviati sul posto per intervistare i familiari dell’attivista.

Teresa Wong Wai-Piu, corrispondente della televisione RTHK di Hong Kong, dice che lei e i suoi colleghi sono stati picchiati senza motivo, non appena hanno acceso le telecamere per iniziare il servizio. “Da alcuni mesi - fa notare la Wong - le violenze da parte delle guardie di quartiere davanti alla casa di Zhao sono in aumento”. La reporter sottolinea l’indifferenza della polizia che ha assistito alla scena senza intervenire.

L’aggressione ha suscitato le proteste del governo di Hong Kong, che attraverso il suo portavoce ha chiesto maggiore sicurezza per i giornalisti, che non devono essere trattati in modo violento. Franklin Wong Wah-kay, direttore delle trasmissioni della Rthk, ha affermato: “E’ 'inaccettabile che dei giornalisti siano attaccati senza motivo mentre lavorano su notizie considerate di normale copertura”.

Intanto, non si hanno ancora notizie di Zhao Lianhai, scomparso dopo la condanna, anche se nei giorni scorsi i quotidiani di Pechino avevano annunciato un suo eventuale rilascio per motivi di salute. La scorsa settimana, un giornale di proprietà statale del Guangdong, il Time Weekly, ha segnalato Zhao per il suo impegno a favore della popolazione locale.