Tribali torturati per essersi convertiti al cristianesimo
di Nirmala Carvalho

 


New Delhi (AsiaNews) – Sono stati torturati e cacciati dalle loro case per essersi convertiti al cristianesimo, 36 tribali di un villaggio nel Chhattisgarh (India centrale). Lo denuncia ad AsiaNews mons. Simon Stock Palathra, vescovo di Jagdalpur, nel Chhattisgarh. "Mercoledì 1 dicembre c'era un incontro dei pentecostali – afferma il vescovo – nel villaggio di Markabeda alla presenza di tutti gli abitanti dei villaggi: esso ha scatenato le ire dei naxaliti [ribelli locali anti-governativi, ndr]". Secondo mons. Palatura i naxalites "guardano con sospetto alle attività dei missionari" e non fanno distinzioni fra cattolici, protestanti e pentecostali.

In occasione dell'incontro dei pentecostali 36 uomini e donne di 15 famiglie diverse si sono convertiti al cristianesimo. Essi sono dalit e adivasi, in maggioranza poveri e analfabeti.

Mons. Palathra conferma che i 36 convertiti "sono stati picchiati e torturati" e ciò che più preoccupa è "la presenza di donne" fra gli aggressori naxaliti. Le donne naxalite hanno picchiato in maniera brutale le convertite della tribù adivasi, mentre i maschi hanno torturato gli uomini della tribù. Il fatto è ancora più grave perché le violenze non hanno risparmiato nemmeno le donne: esse hanno partecipato sia come vittime che come carnefici.

"Gli abitanti dei villaggi che si sono convertiti al cristianesimo – denuncia il vescovo di Jagdalpur – sono stati espulsi dai luoghi d'origine e cacciati dalle loro case. Essi sono spaventati e temono per la loro sorte: ora hanno trovato rifugio dai familiari in città e 2 di loro sono stati accolti dal pastore della chiesa. Al momento non è dato sapere se potranno tornare nelle loro case".

Secondo mons. Palathra gli ultimi episodi di violenza hanno aumentato le preoccupazioni in seno alla comunità cristiana di Jagdalpur, perché "quando i naxaliti cominciano a perseguitare i cristiani, essi non fanno distinzione fra i cattolici e gli altri gruppi".

La Chiesa cattolica locale non è mai stata accusata di conversioni forzate, ma il vescovo sottolinea che "la gente potrebbe appoggiare questi atti di violenza". Molti naxaliti sono solo teppisti: essi affermano di battersi per i diritti degli agricoltori e reclutano persone della tribù Adivasi. Secondo mons. Palathra "l'arruolamento di membri adivasi, poveri e analfabeti, fra i naxalites è per me motivo di grave preoccupazione".