L’attacco di una donna kamikaze ferma gli aiuti Onu agli alluvionati del Pakistan
I centri di distribuzione danno cibo a 41 mila persone. L’attacco suicida ha fatto 46 morti e quasi 100 feriti. La condanna di Ban Ki-moon. È la prima azione kamikaze eseguita da una donna, che deve aver avuto 18-22 anni.
Islamabad (AsiaNews/Agenzie) - Gli uffici del World Food Programme (Wfp), che davano cibo a 41 mila persone alluvionate, saranno chiusi per una settimana a causa dell’attacco che ha ucciso 46 persone che attendevano le razioni il giorno di Natale. I feriti sono 96. L’azione terrorista è avvenuta a Khar, nella regione tribale di Bajaur, nel nord-ovest del Paese, al confine con l’Afghanistan.
 
Mustaqeem Khan, rappresentante del governo della regione, ha confermato che il 25 dicembre mattina, alle 8.30, una donna avvolta col burqa si è fatta esplodere dopo aver cercato di mescolarsi con la folla che in fila attendeva il cibo davanti all’ufficio del Wfp. Dai resti della donna, la polizia ha dedotto che essa dovrebbe aver avuto fra i 18 e i 22 anni. Secondo i media pakistani è la prima azione kamikaze eseguita da una donna.
 
Ban Ki-moon, segretario generale dell’Onu, ha condannato questo “orribile atto di terrorismo finalizzato a colpire persone innocenti”. Anche il premier Yousuf Raza Gilani ha condannato l’attacco e ha promesso che la lotta contro i militanti “continuerà fino alla loro completa eliminazione”.
 
Lo scorso anno l’esercito pakistano ha sferrato un’offensiva contro i Talebani nella zona al confine con l’Afghanistan. I radicali islamici hanno risposto con una serie di attacchi di guerriglia contro l’esercito e le minoranze, proprio mentre il Paese cerca di affrontare la crisi seguita a una vasta alluvione che ha lasciato 17 milioni di persone senza casa e senza cibo.
 
I Talebani del Pakistan, rivendicando l’attacco, hanno dichiarato di averlo ordinato perché la gente del luogo – le tribù Salarzai – sostengono i militari.
 
Il presidente Usa Barack Obama ha condannato l’uccisione. “Uccidere civili innocenti all’esterno di un punto di distribuzione del Wfp - ha dichiarato - è un affronto al popolo pakistano e a tutta l’umanità”.
 
La distribuzione di aiuti riprenderà entro una settimana, dopo aver verificato e potenziato la sicurezza nella distribuzione.