La Cina rischia un'altra Bhopal

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – La Cina rischia una catastrofe simile a quella di Bhopal. Lo affermano alcuni esperti evidenziando che le modalità della crescita economica cinese hanno reso il Paese vulnerabile ai disastri ambientali; in particolare c'è il rischio del ripetersi di una fuga di gas tossico dalle sue numerose industrie, com'è avvenuto in India 20 anni fa, e le vittime potrebbero essere migliaia.

Sanjiv Pandita, esperto degli impianti di sicurezza industriali dell'Asia Monitor Resource Center, sottolinea che la rapida crescita economica ha reso il Paese più debole alle catastrofi ambientali; egli punta il dito contro le corporazioni straniere e le condizioni di lavoro precarie che si registrano negli ambienti di lavoro, in particolare nelle miniere cinesi. Egli avverte che "se le multinazionali estere continueranno a comportarsi in maniera irresponsabile, potrebbero ripetersi stragi simili a quelle di Bhopal".

In concomitanza con il ventesimo anniversario della strage in India, domani a Pechino si terrà una manifestazione di protesta per denunciare la mancanza di sicurezza negli impianti di lavoro. Studiosi dell'ambiente in Cina affermano che il Paese ha tutte le leggi in materia di sicurezza, ma esse "non vengono rispettate dalle industrie".

Il Southern Weekend sottolinea che le industrie costruite in periferia negli anni '50 e '60, oggi sono circondate da abitazioni a causa dello sviluppo urbano delle città cinesi. Questa situazione, denuncia Stephen Frost, ricercatore dell'Università di Hong Kong, ha creato una situazione di potenziale disastro. "Le industrie hanno impianti di sicurezza vecchi e sono troppo vicine alle aree urbane" afferma lo studioso "e gli agenti chimici usati sono letali. Il pericolo è reale".