Iraq: nel 2010 scese del 15% le vittime civili
Per l’Iraq Body Count, i morti di quest’anno uccisi in azioni di guerra e attacchi sono circa 3900. Il dato è il più basso dal 2003. Preoccupa il problema della sicurezza: il 66% delle vittime è deceduto in attacchi terroristici.

Baghdad (AsiaNews) – Nel 2010 il numero di civili iracheni uccisi per le violenze della guerra è stato il più basso dal 2003. È quanto emerge dal rapporto annuale dell’Iraq Body Count (Ibc), che quest’anno ha registrato un calo delle vittime del 15%  rispetto al dato del 2009.

L’Ibc ha calcolato che nel 2010 sono morte 3,976 persone per azioni legate alla guerra, di queste circa il 66% ha perso la vita in attacchi terroristici. Nel 2009 il numero delle vittime era stato invece di 4680.

Secondo l’Ibc, il dato avrebbe raggiunto una sorta di “minimo invalicabile”, a causa dell’insicurezza e il numero delle vittime potrebbe restare costante in futuro.  "Dopo quasi otto anni – si legge nel documento -  la crisi della sicurezza in Iraq resta alta e nel 2010 vi sono state in media circa due esplosioni al giorno provocate da gruppi terroristici". Il gruppo sottolinea che questi attacchi hanno colpito quasi su tutto il territorio, interessando 13 delle 18 regioni dell’Iraq.  Le città a più alto rischio sono Baghad e Mosul.

Dall’inizio della guerra, nel 2003, circa 108mila civili hanno perso la vita, circa uno ogni mille abitanti.