I radicali indù montano una falsa storia contro il predicatore aggredito
di Nirmala Carvalho
Isaac Samuel, ricoverato in ospedale dopo il tentato assassinio con una mannaia, accusato di “promuovere inimicizia in base alla religione”. Due suoi assistenti arrestati con la stessa accusa. Il Consiglio globale dei cristiani indiani denuncia le collusioni fra polizia ed estremisti indù.

Mumbai (AsiaNews) – Due predicatori cristiani, assistenti del pastore Isaac Samuel, aggredito il 2 gennaio mentre teneva un servizio religioso, sono stati arrestati dalla polizia di Davanagere, nel Karnataka. I predicatori Babu e Krisna sono stati presi dagli agenti mentre erano nell’ospedale di Davanagere, dove è ricoverato Isaac Samuel, e portati al posto di polizia di Gandhi Nagar per essere interrogati. Subito dopo sono stati arrestati, e accusati formalmente di “Promuovere inimicizia fra gruppi diversi in base alla religione”. Funzionari di polizia hanno detto ad AsiaNews che Basraj, un attivista del Bajrang Dal, un movimento radicale indù,  ha avanzato una denuncia contro il pastore Isaac Samuel in base all’art. 153 del Codice penale indiano per “Promuovere inimicizia fra gruppi diversi in base alla religione”. (http://www.asianews.it/notizie-it/Tentato-omicidio-di-un-leader-cristiano-indiano-in-Karnataka-20403.html).

L’arresto è stato duramente criticato da Sajan K. George, presidente del Consiglio globale dei cristiani indiani. Sajan ha dichiarato ad AsiaNews: “I due predicatori erano presenti al servizio religioso per il Nuovo anno guidato dal Pastore Isaac Samuel. Entrambi si stavano prendendo cura del Pastore in ospedale quando gli agenti, col pretesto di raccogliere informazioni sull’aggressione, li hanno portati al posto di polizia e li hanno arrestati”. Il presidente ha criticato duramente le collusioni fra radicali indù e polizia. “Gli estremisti prima hanno interrotto un servizio religioso, hanno picchiato il pastore e i fedeli,  li hanno minacciati delle peggiori conseguenze, e infine sono riusciti a farli arrestare. Questa è una macchia sulla nostra democrazia laica”.

I radicali indù per sostenere le loro accuse hanno fatto circolare una versione distorta dell’accaduto. Sostengono che il pastore Samuel era impegnato in un lavoro di conversione, e che si è fatto male da solo mentre stava fuggendo davanti ai suoi aggressori indù. Il Consiglio globale dei cristiani indiani smentisce formalmente questa versione, basandosi oltre che sulle testimonianze dei presenti, sul referto medico. L’ospedale di Davanagere, dove Isaac Samuel è ricoverato, in corsia di emergenza, ha certificato che le ferite sono state causate da una mannaia.