Crisi della pesca fra Sri Lanka e India. Colombo protesta
di Melani Manel Perera
La pesca a strascico praticata dall’India rischia di distruggere l’ecosistema delle acque della Palk Bay, a nord dello Sri Lanka, denunciano i pescatori srilankesi. La Nafso chiede al governo di far rispettare i limiti delle acque territoriali, sottolineando la violazione continua degli accordi da parte dei pescherecci indiani.
 Colombo (AsiaNews) – Continuano le minacce alla sopravvivenza dei pescatori delle comunità di Mannar, Kilinochchi e Jaffna (provincia del nord) da parte dei pescherecci indiani, che oltrepassano in maniera sistematica i limiti prestabiliti e sconfinano nelle acque srilankesi della Palk Bay. Le imbarcazioni indiane, dotate di motori potenti, praticano la pesca a strascico: sistema che danneggia l’ecosistema distruggendo barriera corallina, alghe, gamberetti, pesci e qualsiasi organismo resti intrappolato nelle reti.

In un rapporto della National Fisheries Solidarity Movement (Nafso) Herman Kumara, segretario generale del World Forum of Fisher People (Wffp), sottolinea che già negli anni della guerra tra i due Paesi l’India ha iniziato a pescare entro i confini srilankesi, perché da tempo aveva esaurito la fauna ittica delle sue acque.

A giugno 2010 il presidente Mahinda Rajapaksa e il primo ministro indiano Manmohan Singh hanno firmato una dichiarazione congiunta, nella quale si stabilivano i limiti delle acque territoriali. Tuttavia i negoziati non hanno portato soluzioni concrete per lo Sri Lanka, come lamenta Emeliyanus Anthony Pillai, pescatore dell’area di Vadamarachchi: “Quando si oltrepassa il confine anche solo per un incidente, la guardia costiera indiana fa scattare l’arresto immediato e tiene in prigione i pescatori per diversi mesi. Invece i pescherecci indiani continuano ad avvicinarsi sempre più alle nostre coste, ma nessun azione legale viene presa contro di essi”.

Secondo il rapporto se non si farà qualcosa in fretta, si assisterà al totale esaurimento delle risorse, e alla conseguente distruzione dei mezzi di sostentamento necessari per la vita della gente.