Il re di Giordania teme rivolte e annuncia riforme. Oltre mille arresti al Cairo
Il monarca vuole evitare le violenze che hanno colpito Tunisia ed Egitto. La polizia arresta mille manifestanti in strada contro il governo Mubarack. Dimistrazioni anche in Yemen.
 Amman (AsiaNews/ Agenzie) –  Re Abdallah II di Giordania assicura nuovi programmi e riforme economiche, dopo le proteste contro il carovita avvenute nei giorni scorsi ad Amman. Il re ha esortato politici e funzionari ad essere più vicini alle esigenze della popolazione. Secondo i media locali, re Abdullah vuole evitare che il clima di malcontento popolare sfoci nelle rivolte che hanno colpito Egitto e Tunisia.   

Da giorni gli egiziani stanno manifestando contro il trentennale regime del presidente Hosni Murabak e lo scorso 25 gennaio oltre 300mila persone sono scese per le strade del Cairo. Al momento il bilancio degli scontri con la polizia ammonta a sei morti e circa mille arresti. La manifestazioni hanno colpito anche l’economia e oggi la Borsa ha sospeso le transazioni per eccesso di ribasso. In Egitto circa due terzi della popolazione è sotto i 30 anni. Di questi il 90 % è disoccupato, mentre circa il 40 % vive con meno di 2 dollari al giorno.

In Tunisia, la prima nazione scossa dalle rivolte sociali, il governo ad interim  ha emanato un mandato di arresto internazionale contro l’ex presidente Ben Ali, la moglie Leila Trabelsi e tutta la sua famiglia.

Intanto, le rivolte hanno coinvolto anche lo Yemen. Oggi migliaia di persone sono scese in piazza nella capitale Sanàa e in altre città per chiedere le dimissioni del presidente Ali Abdallah Saleh, da 32 anni al potere.