Il presidente Nazarbayev fissa per il 3 aprile la sua rielezione
Il mandato scade nel 2012, ma il presidente, 70 anni, vuole così confermarsi per i prossimi anni. Nazarbayev governa dal 1991 e in questi anni ha accresciuto il suo potere: non ha rivali interni e ha la fiducia della politica e della finanza internazionale.

Astana (AsiaNews/Agenzie) – Il presidente kazako Nursultan Narzarbayev ha fissato per il 3 aprile le elezioni presidenziali, sebbene il suo mandato termini nel 2012. Nelle settimane scorse il parlamento aveva approvato un referendum per prolungargli il mandato fino al 2020. La decisione era stata contestata dal Consiglio Costituzionale, in quanto contraria alla Costituzione, e lo stesso Nazarbayev aveva bocciato l’idea in un discorso alla televisione il 31 gennaio.

La questione del referendum ha polarizzato la vita politica del Paese per mesi: la richiesta era stata firmata da 5,5 milioni di persone, circa il 50% degli elettori, e “spontanee” marce di sostegno si sono svolte nell’intero Paese, mentre la stampa lo ha più volte indicato come l’unico garante di stabilità e di sviluppo dello Stato.

La nuova elezione conferma comunque il progetto dell’attuale presidente (70 anni, al potere dall’indipendenza dall’Unione Sovietica nel 1991 e che tutti prevedono vinca senza problemi) di restare al potere per l’intera vita. Analisti ritengono che la questione indichi una lotta per la sua successione, anche perché il presidente non ha indicato un successore. Così la questione viene “congelata” per altri anni.

Le precedenti elezioni del Paese sono state spesso accusate di brogli. Il parlamento è composto solo da rappresentanti del partito Nur Otan guidato da Nazarbayev e nel 2007 ha cambiato la Costituzione rendendo il presidente rieleggibile senza limiti.

L’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (Ocse) ha commentato con favore l’indizione delle elezioni. Anche se Stati Uniti e Unione europea sono critici per questo esercizio di un potere personale e autocratico, Nazarbayev ha comunque la fiducia internazionale.

Il Kazakistan, il più forte Stato dell’Asia centrale, è ricco di energia e di minerali. Per assicurarsi tali fonti, tutti gli Stati ci intrattengono buoni rapporti, nonostante lo scarso rispetto dei diritti umani, le discriminazioni e gli abusi contro le opposizioni politiche e la concentrazione del potere nelle mani della famiglia del presidente. Gli investitori esteri vedono con favore una riconferma di Nazarbayev, quale garanzia di continuità dell’attuale politica economica.