I ghiacciai dell’Himalaya non si stanno sciogliendo. Anzi: sono stabili, o in avanzata
Un nuovo studio pubblicato da “GeoScience” smentisce le dichiarazioni di una Commissione Onu, secondo cui nel 2035 al più tardi i ghiacciai dell’Himalaya saranno scomparsi. Il rapporto era stato criticato dal massimo esperto del settore dell’India, Vijay Raina.

New York (AsiaNews/Agenzie) – Un nuovo studio pubblicato sul giornale scientifico Nature GeoScience dimostra che il presunto scioglimento dei ghiacciai himalayani, citato dalle Nazioni Unite come una “prova” del catastrofico riscaldamento globale, non si basa su fondamenti solidi. Al contrario i ricercatori hanno scoperto che molti ghiacciai nella zona dell’Himalaya sono in espansione, o stabili. Gli autori sottolineano che il loro studio corregge “dichiarazioni erronee nel quarto rapporto della Commissione intergovernamentale sul cambio di clima” e affermano che i loro risultati dimostrano che “non c’è una risposta uniforme dei ghiacciai dell’Himalaya al cambio climatico”.

Lo studio, condotto da Dirk Scherler, Bodo Bookhagen, and Manfred R. Strecker delle università di Potsdam e di California a Santa Barbara, indica che ci sono “forti variazioni spaziali nel comportamento dei ghiacciai dell’Himalaya”. “Più del 65% dei ghiacciai influenzati dai monsoni che abbiamo osservato si stanno ritirando, ma i ghiacciai coperti pesantemente da detriti, con temperature minime basse e regolari hanno fronti stabili”. E aggiungono che, al contrario, più del 50% dei ghiacciai orientati a occidente nella regione del Karakorum, a nord-ovest, stanno avanzando o sono stabili”.
 
Nel 2007, Rajendra K. Pachauri, capo della Commissione intergovernamentale sul cambio di clima ha dichiarato che con "molto alta" probabilità, i ghiacciai dell’Himalaya  sarebbero scomparsi “nel 2035, e forse anche prima”. All’epoca questa affermazione è stata contestata  dal più noto esperto indiano di ghiacciai, Vijay Raina. Pachuari rispose chiamando Rajna un “praticante di scienza vodoo”. Nel gennaio 2010 la Commissione ammise che la denuncia sullo stato dei ghiacciai non era basata su uno studio scientifico “peer rewieved”, cioè controllato da altri scienziati. Questo tema, come in generale quello del riscaldamento globale, è legato spesso alle politiche di controllo delle nascite. Vari gruppie e organizzazioni accusano la sovrappopolazione di essere la prima causa dell'inquinamento del pianeta e perciò esigono drastiche campagne antinatalità, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo.