La polizia picchia Chen Guangcheng e la moglie a causa del video sul suo arresto
Il pestaggio non è stato “mortale”, ma i poliziotti hanno proibito alla coppia di andare a curarsi all’ospedale. L’attivista vive di fatto agli arresti domiciliari pur avendo scontato una condanna di quattro anni. Chen aveva denunciato aborti e sterilizzazioni forzate nello Shandong.

 

Hong Kong (AsiaNews/Chrd) – Fonti della China Human Rights Defenders affermano che Chen Guangcheng, l’attivista cieco dello Shandong, e sua moglie Yuan Weijing sono stati picchiati dalla pubblica sicurezza e dalla polizia di Lin Yi.

Il fatto è avvenuto lo scorso 8 febbraio sera. Secondo le fonti, il pestaggio era “pesante”, ma non “mortale”. Ad ogni modo, i poliziotti hanno proibito all’attivista e a sua moglie di andare all’ospedale per essere curati.

Il Chrd ritiene che questa violenza sia da collegare con la produzione del video su Chen Guangcheng, diffuso nei giorni scorsi da China Aid. Nel video, l’attivista dichiara di essere ancora in stato di arresto, pur avendo scontato la sua pena di quattro anni. Né lui, né sua moglie possono uscire di casa, il loro telefono è tagliato, i loro amici allontanati.

Nel dicembre 2006 Chen è stato condannato da un tribunale, accusato di avere danneggiato proprietà pubbliche e avere incitato la popolazione a creare blocchi stradali. In realtà la sentenza era una vendetta delle autorità. Nel luglio 2005 Chen aveva denunciato i mezzi coercitivi con cui i funzionari di Linyi attuano il controllo delle nascite: detenzioni illegali, frequenti percosse, perfino aborti coatti. Grazie alle sue denuncie, è stato dimostrato che nel 2005 le autorità dello Shandong hanno sterilizzato con la forza oltre 7 mila persone.