Islamabad, il cattolico Shahbaz Bhatti confermato Ministro delle minoranze
di Jibran Khan
È quanto emerge dal rimpasto di governo avvenuto ieri. Bhatti si è battuto in questi anni per modificare la legge sulla blasfemia e di recente ha chiesto la grazia per Asia Bibi.
 Islamabad (AsiaNews) – Il presidente Asif Ali Zardari conferma Shahbaz Bhatti come Ministro delle minoranze, dopo il rimpasto di governo avvenuto ieri in seguito alle dimissioni dello staff del gabinetto federale presentate nei giorni scorsi dal Primo ministro Yousaf Raza Gillani.

Di fede cattolica, Bhatti è stato il primo parlamentare che ha assunto la carica di Ministro per le minoranze. Ai suoi predecessori cristiani erano stati offerti solo incarichi minori. In questi anni si è battuto per modificare la legge sulla blasfemia e di recente ha lanciato un'iniziativa per chiedere la grazia per Asia Bibi, la donna cristiana condannata a morte per blasfemia. Per le sue posizioni Bhatti ha ricevuto minacce di morte dai gruppi estremisti islamici che a tutt’oggi non vogliono cambiare la legge. 

Bhatti afferma ad AsiaNews: "Ringrazio Dio per avermi dato questa opportunità di continuare la mia lotta per le minoranze oppresse in Pakistan”. “Cristiani e altre minoranze – aggiunge - sono cittadini del Pakistan e hanno gli stessi diritti di qualsiasi altro cittadino, perché i nostri padri hanno sacrificato la loro vita per il Paese”.

Secondo fonti vicine alla presidenza, il governo ha confermato Bhatti solo dopo forti pressioni della comunità internazionale preoccupata per i recenti casi di violenza contro le minoranze a causa della legge sulla blasfemia. Un giovane cristiano è stato ucciso nei giorni scorsi a Ghakkar Mandi (Punjab), mentre  Asia Bibi è in attesa del processo d'appello alla Corte di Lahore.

Mons. Rufin Anthony, vescovo di Islamabad sottolinea che la conferma di Bhatti  “è un segnale positivo per le minoranze”.  Il prelato spera che il ministro aiuti il governo a rendersi conto della crescente oppressione di cristiani, indù e fedeli di altre religioni, spesso costretti a lasciare il Paese per poter sopravvivere.