A Teheran un morto e decine di feriti. Pugno di ferro sulle manifestazioni per le riforme
L’ondata di protesta dopo Egitto e Tunisia scuote anche il regime degli ayatollah. L’opposizione scende in piazza, sfidando il governo, che risponde con una violenta repressione.

Teheran (AsiaNews/Agenzie) – Un morto, e decine di feriti, alcuni dei quali per colpi di arma da fuoco, sono il bilancio della dura repressione della manifestazione organizzata ieri a Teheran dall’opposizione al regime. La polizia ha attaccato anche gli studenti che dimostravano all’università Ferdowsi, a Mashad e all’università Sharif. E’ la prima volta dalle dimostrazioni del 2009 che l’Iran vede una protesta popolare di grandi dimensioni. In quell’anno otto persone furono uccise dalle forze di sicurezza.

Alcuni commentatori ricordano che proprio dalle proteste iraniane del 2009 (definite "l'onda verde") partirono le scintille che innescarono le prime proteste dei Paesi islamici. Ora sembra che l’ondata di dimostrazioni a favore delle riforme politiche e della democrazia scaturita dall’Egitto e dalla Tunisia dia nuovo vigore a richieste analoghe in Iran.

A Teheran ieri migliaia di persone si sono riunite a piazza Azadi, (Liberazione) per manifestare la loro solidarietà verso le rivolte egiziana e tunisina, cantando “Morte ai dittatori”. La manifestazione non era stata permessa. Altri scontri sono avvenuti in diverse zone della capitale che conta circa 12 milioni di abitanti. Proteste di minore entità di sono avute a Isfahan e Shiraz. Ai leader dell’opposizione iraniana non è stato permesso di uscire da casa e partecipare alla protesta.