La marina dello Sri Lanka arresta altri 24 pescatori indiani
Già ieri erano stati presi in custodia 112 pescatori indiani, accusati di aver oltrepassato i limiti delle acque territoriali. L’India apprezza come la marina srilankese ha svolto le operazioni d’arresto, e invoca un “lavoro congiunto” per fermare episodi simili.
 Colombo (AsiaNews/Agenzie) – La marina militare dello Sri Lanka ha preso in custodia 24 pescatori indiani, un giorno dopo l’arresto di altri 112 pescatori sempre indiani. Accusandoli di aver oltrepassato il limite delle acque territoriali, alcuni locali hanno fermato le sette imbarcazioni e consegnato le persone a bordo alla marina militare, che li ha condotti in stato di fermo al distretto di polizia di Ilawalai, nel nord della penisola di Jaffna.

Parlando ieri al quotidiano indiano The Hindu, il comandante della guardia costiera indiana Satya Prakash Sharma ha definito l’arresto dei pescatori da parte della marina militare dello Sri Lanka “un passo verso la giusta direzione, se l’invasione delle acque territoriali è stata davvero volontaria”.

Diverse migliaia di persone hanno protestato contro lo Sri lanka nella città indiana di Madras (Chennai). L’incidente è l’ultimo di una lunga serie che coinvolge India e Sri Lanka sui diritti di pesca. A nulla infatti è valsa la dichiarazione congiunta firmata dal presidente Rajapaksa e dal primo ministro indiano Manmohan Singh nel giugno dello scorso anno, con la quali si stabilivano i limiti delle acque territoriali.

Tuttavia, in seguito a questo episodio il ministro degli esteri indiano Nirupama Rao ha visitato Colombo, esprimendo “profonda preoccupazione” per il suo Paese, e l’intenzione ad avviare un “lavoro congiunto” nel settore della pesca, per evitare incidenti simili in futuro.