I cristiani del Punjab indiano manifestano per Asia Bibi al confine con il Pakistan
di Nirmala Carvalho
La diocesi di Amritsar ha appoggiato l’iniziativa del Christian Front Punjab. Un “memorandum” è stato presentato al governo di Islamabad per l’abolizione della legge sulla blasfemia. Il vescovo Samantaroy: “La legge è usata metodicamente per sistemare questioni personali”.

Mumbai (AsiaNews) – Centinaia di attivisti del Christian Front Punjab (Cfp) hanno tenuto un digiuno di protesta al confine indo-pakistano, nel villaggio di Attari, per manifestare contro la pena di morte decretata ad Asia Bibi, la cristiana pakistana accusata di blasfemia. I membri del Cfp hanno chiesto al governo la revoca della condanna, e alla comunità internazionale di fare pressione sul Pakistan affinché abolisca la legge.

Il presidente del Cfp, Lawarance Chaudhary, ha consegnato un memorandum alle autorità locali, affinché lo inoltrino all’Alta commissione del Pakistan. Il documento chiede al presidente pakistano e al ministro della Giustizia di riconsiderare la situazione di Asia Bibi, accusata e condannata grazie alle pressione di potenti esponenti locali.

Il vescovo P.K. Samantaroy, della diocesi di Amritasr, ha chiesto che la legge sulla blasfemia venga cancellata. Il presule ha dichiarato ad AsiaNews: “La legge sulla blasfemia è utilizzata metodicamente per sistemare questioni personali, e di altro genere. Noi, la Chiesa del nord dell’India facciamo campagna affinché questa infame legge sulla blasfemia venga sradicata. E per questo partecipiamo alla dimostrazione ad Attari”. Il vescovo Samantaroy ha poi aggiunto: “Abbiamo sollevato questo argoemtno con diverse istituzioni cristiane, in tutto il mondo,  per far campagna per Asia Bibi e per far pressione sul governo pakistano in merito alla legge”.