Giornalisti filippini: libertà di stampa "sotto assedio"
di Sonny Evangelista

Manila (AsiaNews) – La libertà di stampa nelle Filippine è "sotto assedio". Lo hanno denunciato ieri i media filippini che, guidati dall'Unione nazionale dei giornalisti delle Filippine (NUJP), hanno trasmesso una dichiarazione congiunta denunciando la situazione critica dei diritti umani in "quella che viene reputata una delle più dinamiche democrazie in Asia".

Alla vigilia della giornata mondiale per i diritti umani (10 dicembre), i giornalisti filippini hanno ricordato, che solo quest'anno sono stati uccisi 13 dei loro colleghi, che avevano osato denunciare persone o organizzazioni corrotte. La Costituzione nazionale inserisce la libertà di stampa tra i diritti base dei cittadini e i politici definiscono la stampa filippina "come una delle più libere in Asia".

Già in precedenza i media filippini avevano attaccato la retorica governativa sulla libertà di stampa e la tutela dei giornalisti, mai seguita da fatti concreti. Due giorni fa la polizia ha dichiarato di aver arrestato il colpevole dell'assassinio di Allan Dizon, 30 anni, del giornale Freeman, ucciso in modo brutale mentre cercava di fuggire nel retro di un centro commerciale di Cebu, Filippine centrali, il 27 novembre scorso. Dal 1986 ad oggi, però, non è mai stata emessa condanna per i casi di reporter uccisi. "I killer dei nostri colleghi diventano sempre più sfrontati – denunciano i giornalisti – in almeno 3 degli ultimi assassini, all'uccisione sono seguite chiamate esultanti e altre minacce di morte alle redazioni".

"Se rimaniamo uniti – invita la dichiarazione - possiamo sfidare coloro che vogliono mettere a tacere i media del nostro paese". Nella loro lotta per una maggiore democrazia e libertà di stampa, i media locali hanno chiesto l'aiuto della popolazione.

La dichiarazione condanna anche l'impunità che caratterizza la morte di giudici, avvocati, attivisti per i diritti umani e contro la corruzione nel paese.