Il programma prevedeva, oltre a rendere omaggio al Dharma Chedi, l’ascolto di canti buddisti, l’offerta di cibo ai monaci, e la presentazione di offerte al Sangha (la comunità dei monaci), la recitazione di una preghiera per il re Bhumibol; oltre all’ascolto di sermoni.
Nipit Intarasombut, ministro per la Cultura, ha dichiarato che “il governo ha preso questa iniziativa per celebrare il compleanno di sua maestà il re Bhumibol Adulyadej il 5 dicembre 2010, e per rafforzare i legami fra Norvegia e Tailandia”.
Questo antichissimo manoscritto buddista appartiene all’Istituto di conservazione di Schoyen, che trae il suo nome da Martin Schoyen, il proprietario norvegese. Il prof. Jens Braarvig dell’università di Oslo pensa che la maggioranza dei manoscritti buddisti conservati nell’istituto provengano dall’area di Bamiyan in Afghanistan. Martin Schoyen, 71 anni, è un paleografo e collezionista. La sua biblioteca contiene più di 13mila manoscritti. Dharma Chedi testimonia del passaggio dalla recitazione alla scrittura dell’insegnamento del Buddha.