Nicosia: i turco-ciprioti in piazza per la riunificazione, e contro la politica di Ankara
Una “piattaforma” di varie organizzazioni ha coinvolto decine di migliaia di manifestanti a Nicosia contro la politica economica imposta dalla Turchia, per chiedere maggiore autonomia e la riunificazione.

Nicosia (AsiaNews/Agenzie) – Circa 50mila turco-ciprioti hanno protestato ieri contro la politica economica del governo di Ankara e per la riunificazione. In una manifestazione senza precedenti nella zona occupata dell’isola, a miriadi sono scesi in piazza per chiedere diritti civili e sociali e la riunificazione di Cipro, grazie a un accordo con la parte dell’isola rimasta indipendente dopo l’invasione turca del 1974.

La massiccia dimostrazione è stata organizzata da una “piattaforma” che comprende circa 30 sindacati e organizzazioni diverse, e appoggiata dai partiti che si oppongono alla politica seguita dal governo. I manifestanti protestavano contro un pacchetto di misure finanziarie imposte da Ankara. I dimostranti scandivano slogan del genere: “Pace e una soluzione adesso”, e “Ankara, giù le mani”.

La parola d’ordine, ripetuta più volte dal palco, era: “Da soli non c’è salvezza. Tutti insieme, o nessuno”. La “piattaforma” rivendica il diritto di auto-amministrazione della parte occupata dell’isola, e dei passi concreti verso una riunificazione. La parte nord dell’isola, dove sono stanziati attualmente circa 35mila soldati turchi, ha un governo autonomo non riconosciuto a livello internazionale e appoggiato solo da Ankara. La parte indipendente di Cipro è entrata nell’Unione Europa nel 2004. Attualmente i leader delle due comunità, il presidente della repubblica Demetris Christofias e il leader turco cipriota Eroglu sono impegnati in colloqui, diretti dalle Nazioni Unite, con lo scopo di giungere a una riunificazione.