Tragico bilancio dello tsunami, scoppio in una centrale nucleare
Un reattore danneggiato dal sisma si è surriscaldato ed è scoppiato un edificio. Attorno alla centrale i valori radioattivi sono 1000 volte superiori al normale. Il bilancio è alto:1400 fra morti e dispersi. Oltre 1200 case distrutte. Inizia l’operazione di soccorso con squadre e militari giapponesi e straniere. Il cordoglio e la preghiera del papa.
Tokyo (AsiaNews) – Un edificio legato ad un reattore nucleare è scoppiato stamane a Fukushima, proprio mentre il governo giapponese ha lanciato una gigantesca operazione di soccorso dopo il “mega” terremoto e il conseguente tsunami che hanno colpito le coste nord-est del Paese.
 
Le informazioni per ora sono molto confuse. La centrale nucleare di Fukushima Daichi (a 250 km da Tokyo), ha subito danni a causa del terremoto e si sono rotti gli impianti di raffreddamento di due reattori. A causa del surriscaldamento tutti temevano la possibilità di fusione di almeno uno dei reattori. La Tokyo Electric Power, che gestisce il sito, aveva dichiarato che stava cercando di far funzionare il raffreddamento e ha fatto evacuare più di 51 mila persone che vivono nel raggio di 10 km della centrale sono stati evacuati. Stamane uno dei due reattori è scoppiato e pare siano coinvolti quattro operai. I valori radioattivi vicino alla centrale sono 1000 volte superiore al normale.
 
Intanto la polizia ha dato oggi le cifre aggiornate delle vittime: 1400 fra morti e dispersi. Almeno 200 cadaveri sono stati ricuperati sulla spiaggia di Sendai, la zona più vicina all’epicentro, travolti dall’onda anomala che è penetrata per oltre 5 km nell’entroterra. Almeno 1200 case sono state colpite e si contano oltre 700 dispersi e 1128 feriti.
 
Il sisma violentissimo a poche centinaia di chilometri dalle coste della prefettura di Miyagi, è stato definito “il terremoto più importante” da oltre 100 anni. Quasi 6 milioni di famiglie sono senza elettricità e acqua corrente.
 
Le operazioni di soccorso sono iniziate, ma le squadre non hanno ancora raggiunto i luoghi più colpiti. In cinque province si stanno apprestando delle tendopoli per ospitare gli sfollati. Alle squadre di emergenza verranno affiancati anche 50 mila militari per aiutare i soccorsi.
 
In giornata dovrebbero arrivare squadre di soccorso da Paesi amici: Sudcorea, Australia, Singapore, Nuova Zelanda. Nella zona si sta dirigendo anche una portaerei degli Stati Uniti. Anche la Cina si è detta pronta a dare ogni aiuto necessario, se viene richiesto.
 
Ieri Benedetto XVI ha espresso la sua vicinanza alle popolazioni colpite, con un telegramma inviato alla Conferenza episcopale giapponese. Nel messaggio il pontefice si dice “profondamente rattristato per i tragici e brutali effetti del grave sisma” e prega per i morti e per le famiglie colpite, invocando la forza e la consolazione della benedizione divina. Il papa ha espresso solidarietà anche a tutti coloro che portano “soccorso, conforto e sostegno alle vittime della catastrofe”.