“Si tratta di un importante obiettivo strategico perché in questo modo non saremo più dipendenti dalle università islamiche straniere” ha spiegato Tadzhutddin durante un incontro a Penza il 19 marzo tra i responsabili spirituali della regione del Volga e Grigory Rapota, rappresentante speciale del presidente russo nella zona.
Come riporta l’agenzia Ria Novosti, secondo il mufti l’educazione islamica straniera ha degli “effetti collaterali che non sono facili da vincere e ha un’influenza nella coscienza dei nostri giovani”. “Nel prossimo futuro – ha spiegato Tadzhutddin – con il sostegno statale verranno costruite sette università islamiche, ma è solo il primo passo”. Al Paese, a suo dire, serve un sistema scolastico completo, fatto di tre livelli: “madrasse, università e accademie islamiche”. In questo modo l’utilizzo di insegnanti stranieri potrà essere ridotto solo all’insegnamento dell’arabo, escludendo le discipline religiose. (N.A.)