Cina-Google: la guerra continua, Pechino attacca Gmail
Tramite attacchi telematici mirati, il governo cinese sta bloccando l’utilizzo di Gmail, la posta gratuita del colosso informatico. Non si tratta di censura, ma di una strategia più efficace che non fa ricadere la colpa direttamente su Pechino.
Pechino (AsiaNews) – Continua senza tregua la guerra fra il governo cinese e Google, il gigante informatico che da circa un anno lamenta “boicottaggi continui” da parte di Pechino. Da circa due settimane, infatti, tutti gli utenti cinesi di Gmail (il servizio di posta elettronica gratuito di Google) lamentano problemi nell'accesso e nell'uso della piattaforma per scrivere e ricevere messaggi.

Lo ha riferito il quotidiano inglese The Guardian, spiegando che “Big G” non avrebbe riscontrato problemi interni al sistema; i tecnici informatici della compagnia ipotizzano quindi l'ennesima censura da parte dell’esecutivo tramite continui attacchi di hacker al soldo del governo.

Secondo Google, infatti, la Cina fa in modo da far ricadere i disservizi di Gmail su Google mediante attacchi informatici che – tecnicamente - sfruttano una vulnerabilità “MHTML”. Da parte sua la Cina ha negato il blocco di Gmail anche attraverso le parole del ministro Jiang Yu, secondo cui sarebbero “accuse infondate e inaccettabili”.

Va detto, in effetti, che la Cina non ha bloccato Gmail: l'ha soltanto resa in pratica inutilizzabile, perché la mail funziona in modo molto lento e poco affidabile sia in ricezione che nell'invio dei messaggi di posta.

Questo modo di agire segnala però un cambiamento di strategia preoccupante: Pechino è infatti andato oltre i filtri e la censura - che in Cina colpisce siti come YouTube e Facebook – per lasciare spazio a tecniche più elaborate che non facciano ricadere direttamente la colpa sul governo.