Iraq, al via la campagna elettorale
Otto partiti cristiani fra i 70 registrati.

Baghdad (AsiaNews/Agenzie) – Si apre oggi in Iraq la campagna elettorale per le elezioni del 30 gennaio, quando gli iracheni voteranno per eleggere i 275 membri del parlamento che dovrà formare il nuovo governo e redigere la nuova costituzione del paese.

Le autorità che soprintendono al voto hanno dichiarato che i partiti registrati per il voto sono 70, comprese le sigle dei musulmani sunniti che avevano minacciato di boicottare le elezioni. I gruppi sunniti, come ad esempio l'Iraqi Islamic Party, hanno dichiarato che, nell'attuale situazione di insicurezza nel paese, lo svolgimento regolare delle elezioni potrebbe essere impossibile. C'è la possibilità che i sunniti non partecipino al voto, ma i funzionari elettorali hanno detto che per il momento i partiti di ispirazione sunnita si sono registrati nelle liste elettorali.

La campagna per il voto di gennaio inizia proprio all'indomani dell'annuncio che la prossima settimana i leader del regime di Saddam Hussein saranno condotti in tribunale con l'accusa di crimini contro l'umanità. Lo ha detto il premier ad interim Iyad Allawi, parlando al Consiglio nazionale iracheno: "Posso dirvi chiaramente e precisamente" ha dichiarato Allawi "che, a Dio piacendo, la prossima settimana inizieranno i processi contro i simboli del passato regime: saranno processati uno a uno. In questo modo la giustizia farà il suo corso in Iraq".

Anche gli iracheni espatriati in 14 diversi Paesi potranno votare alle elezioni irachene di gennaio. I paesi scelti dalla Commissione elettorale di Baghdad sono Canada, Australia, Danimarca, Francia, Germania, Olanda, Iran, Giordania, Libano, Svezia, Turchia, Gran Bretagna, Emirati arabi uniti e Usa. Si stima che circa 500 mila iracheni (sugli 800 mila votanti all'estero) si recheranno alle urne, installate in edifici diplomatici. Gli iracheni che vivono all'estero sono circa 3 milioni.

Otto partiti cristiani iscritti al voto di gennaio in Iraq si attendono il sostegno dai connazionali all'estero. (LF)