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Nepal, chiese cattoliche blindate per il pericolo di attentati
di Kalpit Parajuli
Il parroco della cattedrale di Kathmandu vieta l’ingresso con borse e contenitori in tutte le chiese del Paese. Nella regione del Terai ignoti fanno saltare tre auto dell’amministrazione pubblica. Il bilancio è di un morto e oltre 50 feriti. Sospetti su gruppi estremisti indù attivi nella zona.
Kathmandu (AsiaNews/Agenzie) – I cattolici del Nepal temono nuovi attentati da parte degli estremisti indù, dopo la serie esplosioni contro auto pubbliche registrate in questi giorni nella regione del Terai (Nepal meridionale), costate un morto e oltre 50 feriti. Il 3 aprile scorso, p. Silas Bogati parroco della cattedrale dell’Assunzione di Kathmandu ha chiesto a tutti i cattolici del Paese di non introdurre borse e contenitori all’interno delle chiese. Il sacerdote è uno dei testimoni dell’attentato alla cattedrale di Kathmandu, avvenuto il 23 maggio 2009 per mano degli estremisti indù e costato la vita a tre persone.
“Le recenti esplosioni contro veicoli pubblici e altri siti rappresentano per noi una minaccia – ha affermato – vi prego di far controllare borse e contenitori dal personale di sicurezza”. Secondo p. Bogati tutti gli edifici religiosi cattolici sono a rischio e ha invitato le varie comunità ad far rispettare le nuove misure di sicurezza.
A tutt’oggi la polizia non è ancora riuscita a rintracciare i responsabili dei tre attentati avvenuti nella regione del Terai, dove in questi anni si è registrata una grande attività degli estremisti indù legati al Nepal Defence Army (Nda). Il gruppo è responsabile dell’attentato alla cattedrale dell’Assunzione di Kathmandu, degli attacchi alla sede del Congress Central Party dell’11 agosto 2010 e alla moschea di Birantnagar del 26 aprile 2010. Il gruppo è anche accusato della morte di p. John Prakash, rettore della scuola salesiana di Sirsya (Morang), ucciso da ignoti nel luglio 2007.