All'Africa Pechino chiede più petrolio

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Entro i prossimi 10 anni la Cina vuole aumentare l'importazione di petrolio africano, passando dall'attuale 14% ad una cifra pari al 25%. La Cina è il paese che consuma il quantitativo maggiore di energia al mondo e l'attuale produzione energetica è insufficiente; in tutte e 23 le province spesso si ricorre all'interruzione forzata delle forniture di energia elettrica, anche durante gli orari di lavoro, e le riserve di carbone (seppur abbondanti) non bastano a coprire il fabbisogno energetico.

A fronte di un tasso di crescita del 9% annuo, il consumo di energia negli ultimi due anni è aumentato del 16% e nei primi sei mesi dell'anno le importazioni petrolifere sono aumentate quasi del 40%.

La Cina e gli stati Uniti hanno inviato degli emissari nei Paesi africani alla ricerca di nuovi giacimenti; l'instabilità politica dell'area mediorientale e il tentativo di scardinare il monopolio arabo nella produzione del greggio hanno aperto un nuovo canale commerciale verso l'Africa.

L'approccio al nuovo mercato è ostacolato dalla turbolenza e dal vuoto di potere di alcuni paesi africani: la zona a sud del deserto del Sahara, la Nigeria, la Mauritania, il Niger, il Mali e il Ciad offrono diversi giacimenti petroliferi, ma le crisi politiche interne e le violenze dei fondamentalisti islamici destano preoccupazioni sia alla Cina che agli Stati Uniti. Secondo fonti governative americane, avallate anche da analisti indipendenti, l'Africa occidentale è un terreno fertile per l'estremismo religioso di matrice islamica.