Studenti in piazza, per la prima volta, anche ad Aleppo
Il regime siriano sembra aver imboccato decisamente la via della repressione, ma notizie di proteste continuano ad arrivare. Secondo il Wall Street Journal, “aiuti” tecnici e consigli su come fermare le richieste di democrazia starebbero arrivando dall’Iran.
Beirut (AsiaNews) – Anche Aleppo, seconda città della Siria, ha visto ieri una manifestazione di protesta a favore della democrazia ed anche in questa città a muoversi per la prima volta, come domenica scorsa a Damasco, sono stati studenti universitari. Alcune centinaia si sono riuniti all’interno dell’ateneo, scandendo slogan contro il regime. La polizia è immediatamente intervenuta per disperderli. Ci sarebbero stati degli arresti.
 
Ma la protesta non sembra fermarsi. Ha fatto scalpore la notizia che qualche migliaio di donne ha bloccato l’autostrada costiera Tartous-Banias, per chiedere la liberazione dei loro uomini che erano stati arrestati.
 
Il regime sembra aver decisamente scelto la via della repressione, accanto a vaghe promesse di riforme e a contro-manifestazioni pro-regime. Notizie di 150-200 arresti vengono da Baida, di “decine” da Banias, sempre circondata da carri armati e polizia.
 
A dare consigli e aiuto alle forze dell’ordine starebbero intervenendo anche “esperti” iraniani, fori della loro esperienza nella repressione dell’Onda verde. A quanto scrive oggi il Wall Street Journal, citando fonti dell’amministrazione Usa, “lezioni” e “materiali” verrebbero forniti da Teheran, anche sul modo di spiare le comunicazioni che intercorrono tra coloro che chiedono democrazia. (PD)