Kim Jong-un alla prova del “Giorno del Sole” si gioca la successione
di Joseph Yun Li-sun
Il terzogenito di Kim Jong-il è l’erede designato al trono di Pyongyang, ma non riesce a ottenere quell’investitura ufficiale di cui ha disperatamente bisogno. Dopo i progetti edilizi punta sulla linea di continuità del nonno Kim Il-sung, di cui oggi si celebra il compleanno, per convincere il popolo che lui è diverso dal padre e può salvarli dalla distruzione.

Seoul (AsiaNews) - Fra propaganda sulla successione e carestia diffusa, la Corea del Nord celebra oggi il “Giorno del Sole”: si tratta di una delle due festività nazionali del Paese, che ricorda il compleanno del “Presidente eterno” Kim Il-sung. Dai giornali del regime di domani si capirà se l’erede al trono di Pyongyang, Kim Jong-un, è riuscito a farsi nominare delfino ufficiale del padre Kim Jong-il.

Come spiegano alcuni analisti sudcoreani, infatti, il giovane – terzogenito del dittatore e suo presunto erede – sta facendo di tutto per apparire come un novello Kim Il-sung. In questo modo “cerca di fomentare nella popolazione un senso di aspettativa per il futuro. Si veste come il nonno e, nei suoi interventi pubblici, parla come lui: vuole dare un segnale di rottura dalla presidenza attuale e convincere la gente che con lui le cose andranno meglio”.

In effetti le prime fasi della presidenza di Kim Il-sung, salito al potere nel 1953 dopo la conclusione della guerra di Corea, sono ricordate nel Nord come un’era abbastanza prospera. Va detto però che ai finanziamenti della Cina si aggiungevano all’epoca quelli dell’Unione Sovietica, che cercava di usare la penisola coreana per “spezzare” il sogno maoista di un’Internazionale socialista di puro stampo asiatico.

Ma già dalla conclusione della Guerra fredda, con la messa in opera della juche (l’ideologia dell’auto-sostentamento teorizzata dal “Presidente eterno”) e il ritiro dei fondi di Mosca, il Paese aveva iniziato quel declino economico che l’ha portato al livello attuale. Oggi in Corea del Nord circa il 40 % della popolazione vive con meno di un dollaro ogni due giorni, considerato dall’Onu il livello di povertà assoluta, e le provocazioni militari di Kim Jong-il hanno interrotto il flusso di aiuti internazionali.

Con il “Giorno del Sole” il regime cerca di galvanizzare il popolo e convincerlo che, come scriveva appunto il defunto Kim, “alla fine del lungo e duro cammino c’è l’alba, il grano e la vittoria”. Come ogni volta, si sono svolte diverse manifestazioni pubbliche nella capitale e in tutte le città del Nord: i maggiorenti vanno a deporre fiori sull’enorme mausoleo del “Presidente eterno” nella capitale e i quadri locali riuniscono la popolazione per cantare inni di lode al grande condottiero.

I festeggiamenti che si svolgono a Pyongyang sono stati affidati a Kim Jong-un, chiaro segno della benevolenza paterna, che ha puntato su uno stile sobrio, ma grandioso: gli ideogrammi che compongono il nome del nonno sono apparsi in cielo sotto forma di fuochi d’artificio sopra un’enorme spianata di “kimilsungie”, le orchidee create artificialmente in onore di Kim Il-sung.

In questo modo, spiega una fonte di AsiaNews, “il ragazzo vuole far vedere che tiene alle stesse cose del nonno, i fiori e i fuochi d’artificio. Vuole convincere il popolo che nel suo sangue scorre lo stesso di Kim Il-sung, in modo da emarginare il padre nel cuore dei cittadini e far passare le tragedie degli ultimi decenni come un incidente di percorso. La cosa più triste è che potrebbe riuscirci”.