Proteste anti-nucleare a Jaitapur. Ma la centrale si farà
Durante le proteste muore un uomo sotto i colpi della polizia. Al progetto dell’impianto partecipano la Nuclear Power Corporation of India e la compagnia francese Areva, fornitrice dei sei reattori. La centrale avrà una potenza di 9.900 megawatt, la più grande al mondo.
Mumbai (AsiaNews/Agenzie) – Violente proteste anti-nucleare sono scoppiate in questi giorni a Jaitapur (Maharashtra) e un uomo è rimasto ucciso da un colpo di pistola, esploso dalle fila della polizia. Il Jaitapur Nuclear Power Project prevede la costruzione del più grande impianto atomico del mondo (9.900 megawatt), in cui saranno installati sei reattori forniti dalla compagnia francese Areva (da 1.650 megawatt l’uno). Ma il governo centrale esclude ogni possibile ripensamento circa la costruzione della centrale. La United Progressive Alliance (Upa), la coalizione di maggioranza, fa sapere che il disastro di Fukushima potrebbe rallentare il progetto, ma solo per rivedere alcuni aspetti circa l’impatto ambientale.

Luc Oursel, dirigente del gruppo, annuncia che Areva sta imparando dalla “lezione di Fukushima”, ma che è pronto a firmare l’accordo commerciale definitivo con la società statale Nuclear Power Corporation of India (Npcil) e fugare ogni eventuale dubbio in merito alle misure di sicurezza.

Il costo totale del progetto è di 7 miliardi di dollari e comprende due reattori e la fornitura di combustibile per almeno 25 anni. Areva ha assicurato l’offerta di uranio per tutta la durata dei reattori, che è di circa 60 anni.