La Banca del Giappone taglia le stime di crescita per il 2011-2012
Dall’1,6% allo 0,6% i nuovi numeri per il Pil del Paese. Il ministro dell’Economia si dice “fiducioso” circa la ripresa della macchina economica. Ma in molti vorrebbero che la Banca centrale acquisti il debito pubblico per evitare un probabile aumento delle tasse.
Tokyo (AsiaNews/Agenzie) – La Banca del Giappone (Boj) ha tagliato le stime sulla crescita economica del Giappone nell’anno 2011-2012, per i danni causati da terremoto e tsunami, e prevede una crescita del Pil dello 0,6%, rispetto alle ipotesi iniziali che lo davano all’1,6%. Tuttavia, il ministro dell’Economia e delle Politiche Fiscali Kaoru Yosanu si dice “fiducioso che il sistema produttivo si riprenderà prima di quanto si aspetti”, sebbene i dati di oggi siano “devastanti”.

Masayuki Kichikawa, capo economista della Bank of America-Merrill Lynch di Tokyo, ammonisce che verso metà anno la Boj sarà costretta a chiedere “ulteriori stimoli”, per sopperire all’evidente indebolimento. Favorevoli all'ipotesi proposta da Kichikawa anche un gruppo di parlamentari, che hanno invitato la Banca centrale ad acquistare il debito pubblico, per evitare che il finanziamento della ricostruzione del Paese passi per un aumento delle tasse. Ma il governatore della Banca del Giappone, Masaaki Shirakawa, ha più volte dichiarato la sua opposizione a stimoli “più aggressivi”, come il finanziamento diretto del debito pubblico, che rischierebbe di alimentare l’inflazione.

Da febbraio, la produzione è crollata del 15,3%: il calo più sensibile da quando il Paese ha iniziato a registrare i propri dati nel 1953. La spesa delle famiglie è scivolata all’8,5% rispetto allo scorso anno. La caduta dei consumi pro capite è la più forte negli ultimi 13 anni.

A fine marzo il governo ha stimato che i danni derivati dal disastro, che ha fatto almeno 26mila vittime tra morti e dispersi, possono raggiungere i 25 trilioni di yen, circa 306 miliardi di dollari.