Vescovo di Tripoli ai funerali dei familiari di Gheddafi. Mosca critica i bombardamenti
I funerali del figlio minore e dei tre nipoti del rais si sono conclusi oggi nel primo pomeriggio. Per il Ministro degli Esteri russo, la Nato sta facendo un uso sproporzionato della forze e viola le risoluzioni Onu, con conseguenze dannose per la popolazione. Bruciate a Tripoli le ambasciate di Italia, Gran Bretagna e la sede Onu.
Tripoli (AsiaNews) – Mons. Martinelli, vicario apostolico di Tripoli ha partecipato ai funerali del figlio minore e dei tre nipoti di Gheddafi. La cerimonia si è conclusa oggi nel primo pomeriggio ed è durata tre ore. Il prelato non ha rilasciato dichiarazioni, ma ieri aveva confermato la morte dei familiari di Gheddafi, uccisi durante un bombardamento Nato contro il Bab al-Aziziya, fortezza privata del rais. Intanto, la Russia critica le vittime civili dei bombardamenti Nato. Secondo Mosca l’Alleanza Atlantica sta facendo un uso sproporzionato della forza contro il regime e viola la risoluzione Onu 1973.

Questa mattina, il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ha affermato che “il mandato  di sicurezza Onu non prevede la sostituzione della leadership libica” e “un tale uso della forza sta portando a conseguenze dannose per la popolazione”. Lavrov, invita la Comunità internazionale a scegliere la via diplomatica e all’immediato cessate il fuoco. Secondo il ministro l’uccisione di civili, favorisce la propaganda di regime, che considera la guerra “umanitaria” della Nato un’operazione militare volta ad impadronirsi delle risorse economiche della Libia.   

Nonostante le accuse, Charles Bouchard, comandante delle operazioni Nato ha detto che nessun bombardamento mira a colpire i civili, sottolineando che le recenti operazioni fanno parte di una strategia per colpire i centri di comando che minacciano la popolazione civile.

Ieri, manifestanti pro Gheddafi hanno incendiato le rappresentanze diplomatiche di Italia, Gran Bretagna e la sede dell'Onu, come rappresaglia per la morte dei familiari del rais. Per timori di sicurezza la Turchia ha evacuato la propria sede diplomatica.