Pechino: “Non passiamo armi a Pyongyang o Teheran”
Secondo un rapporto del Consiglio di sicurezza Onu, la Cina ha violato le sanzioni imposte alle due nazioni nel 2006 e ha agito da “ponte” per importare ed esportare materiale bellico e nucleare. Il governo cinese nega le accuse, ma blocca la pubblicazione del rapporto.
Pechino (AsiaNews/Agenzie) - Il governo cinese ha negato ogni coinvolgimento nel traffico di armi fra l’Iran e la Corea del Nord, due nazioni sottoposte alle sanzioni delle Nazioni Unite e che pertanto non potrebbero ottenere o inviare materiale bellico al di fuori dei propri confini. Pechino ha aggiunto di aver sempre tenuto un “comportamento coscienzioso” riguardo alle risoluzioni del Consiglio di sicurezza. La dichiarazione è stata rilasciata dal ministero degli Esteri cinese dopo alcune indiscrezioni di stampa, che accusavano la Cina di essere un “ponte” di armi fra Teheran e Pyongyang.
 
Secondo la portavoce Jiang Yu, che ha reagito alle accuse con un fax, “il rapporto che ci accusa è stato scritto da un gruppo di esperti dell’Onu, ma non rappresenta la posizione del Consiglio di sicurezza o la posizione delle Nazioni Unite. Quel che posso dire è che la Cina è onesta e responsabile nell’applicazione delle risoluzioni dell’Onu”.
 
Tuttavia, il governo cinese ha anche impedito che il rapporto – comunque commissionato dal Palazzo di vetro – venga pubblicato o discusso in assemblea. Per farlo ha rotto la cosiddetta “procedura del silenzio”, una convenzione interna che prevede la possibilità di rendere pubblico un documento soltanto se nessuno dei 15 Stati membri del Consiglio di sicurezza obietta alla decisione. Una nota dell’Onu conferma che la procedura è stata rotta, ma non specifica chi ne sia l’autore. Il membro portoghese del Consiglio, inoltre, ha detto che le accuse “sono serie, ma non del tutto provate”.
 
Secondo il testo, ottenuto dalla Reuters, Pechino ha continuato in maniera ininterrotta a violare le sanzioni belliche imposte nel 2006 per esportare (e importare) materiale nucleare, armi convenzionali, ma proibite come i missili balistici e diversi beni di lusso, che in Corea del Nord sono praticamente inesistenti. Per il trasporto sarebbero stati usati voli charter di linea su vettori come Air Koryo e Iran Air.