Il Global Council of Indian Christian (Gcic) definisce la situazione “allarmante” ed è “molto preoccupato sul futuro della minoranza cristiana che vive lì”.
Nel villaggio di Bodimunda, sotto la giurisdizione della polizia di Tikabali, 97 famiglie cristiane subiscono ancora adesso vessazioni e intimidazioni continue. “Questi radicali indù – prosegue il comunicato – violentano le donne cristiane come un’arma per terrorizzare l’intera comunità”.
P. Prabodha Kumar Pradhan, coordinatore della ricostruzione delle abitazioni distrutte delle vittime di Kandhamal, spiega ad AsiaNews: “La Chiesa cattolica e le Ong hanno già costruito circa 2.500 case. Nel nostro programma di soccorso sono inclusi anche gli indù vittime delle violenze di quei giorni”. A tre anni dalle violenze in Kandhamal, solo lo scorso 15 febbraio il governo dell’Orissa ha stanziato circa 273mila euro per la ricostruzione delle case distrutte, grazie alla mediazione della Chiesa locale.