Il “clan di Maria”: devoti alla Madonna per vincere l’alcolismo
di Nirmala Carvalho
La comunità di recupero ha sede nella basilica di S. Maria del Monte a Bandra. Fondato nel 1983, oggi il centro ospita 75 uomini cristiani, musulmani, indù e sikh. Senza alcuna discriminazione di fede o casta, nella devozione alla Madonna tutti hanno trovato una vita piena di dignità, sobrietà e serenità.
Mumbai (AsiaNews) – Stretti all’ombra della basilica di S. Maria del Monte, a Bandra (Maharashtra), 75 uomini lottano ogni giorno per stare lontani dall’alcool, e attraverso la devozione alla Madonna cercano una vita sobria e dignitosa. Il “clan di Maria”, questo il nome del gruppo, abbraccia cristiani, musulmani, indù e sikh. Nessuna discriminazione di credo o casta: sotto l’intensa figura della Vergine, tutti pregano e cantano con devozione sincera e spontanea. Oggi, per la fine del mese mariano, la recita del rosario si è svolta fuori della basilica, con la croce adorna di fiori. La musica accompagnava i salmi e i canti, a cui partecipavano tutti.

Il clan di Maria sembra un nome insolito per una comunità di recupero di alcolisti. Dietro la basilica c’è un ostello dove questi 75 uomini di religioni diverse vivono insieme e cercano di vincere il loro alcolismo. Entrando nel rifugio, si è avvolti da una calma rassicurante. Su una lavagna sono segnati i loro nomi con accanto delle stelline: ognuna di queste rappresenta il numero di anni che una persona è rimasta sobria.

Trever D’souza è arrivato al centro il 3 gennaio 2006, guidato proprio dalla forte presenza della Madonna. “Con la grazia del Signore e della sua amata madre, oggi sono felice”, afferma l’uomo. “Maria ha seguito Cristo, suo figlio, da Cana al Calvario, fino ai piedi della Croce, in tutta la sua Passione e la crocifissione. La Madonna non si scandalizza del nostro alcolismo: è la nostra forza, il nostro sostegno e ci conduce dinanzi a Gesù. Siamo tutti suoi figli: Maria ama ciascuno di noi in modo speciale”.

La comunità è nata il 13 ottobre del 1983, e da allora continua ad aiutare gli alcolisti cronici. Molti di loro sono orfani, o abbandonati dalle loro famiglie perché motivo di vergogna e disonore. Tre volte alla settimana, la comunità incontra il gruppo degli Alcolisti anonimi. Una volta alla settimana pratica yoga.

“Molti di noi ormai sono riabilitati e hanno un lavoro – spiega Trevor – tuttavia la comunità continua a offrire loro cibo e un posto dove dormire, perché non hanno una casa né una famiglia da cui tornare. Un ex alcolista non ha nessuno con cui parlare. Spesso la solitudine, la stanchezza e un senso di miseria creano un vuoto dentro di noi. È allora che con la preghiera, da Maria riceviamo la forza per vivere con dignità e sobrietà le nostre vite”.

La vita al clan di Maria inizia alle 6.30 con una messa. Nella giornata, si recita il rosario tre volte, dentro la basilica. Poi tutto è nelle mani dei membri della comunità, che gestiscono da soli il centro dai pasti, alle pulizie, a piccoli lavori. L’ostello si regge sulle donazioni, di cui non si conosce la provenienza. A volte, alcune persone portano vestiti, cibo e utensili per la cucina o l’organizzazione della casa.