Ieri, Anders Fogh Rasmussen segretario generale della Nato, ha annunciato l’estensione della missione in Libia di altri 90 giorni, dopo il rifiuto di Gheddafi ad abbandonare il potere. Il segretario Nato ha lasciato intendere la possibilità di un intervento delle forze speciali al fianco dei ribelli in caso di necessità.
“La Nato resta fedele alle bombe – sottolinea mons. Martinelli – perché non si cercano altre vie? Sembra che nessuno voglia giungere a una soluzione pacifica del conflitto”. Il prelato fa notare che a tutt’oggi gli appelli del Papa per una tregua sono stati ignorati, lasciando la popolazione libica in preda a una guerra che sta generando solo odio e divisioni. “Il futuro è incerto – dice il vescovo – l’unica forza che ci resta è quella della fede per capire il mistero di questa sofferenza”.
Intanto, l’Onu ha pubblicato oggi un rapporto dove denuncia i “crimini contro l'umanità e crimini di guerra commessi dalle forze governative della Libia”. La Commissione d’indagine Onu non risparmia neanche i ribelli che da febbraio hanno commesso “alcune azioni che costituiscono crimini di guerra”. (S.C.)