Egitto, dopo 60 anni ammesso alle elezioni un partito dei Fratelli Musulmani
Nato dopo la rivoluzione dei gelsomini, Giustizia e Libertà punta ad ottenere il 50% dei voti alle elezioni di settembre, nonostante i sondaggi sfavorevoli. Fonti di AsiaNews sottolineano l’abile campagna elettorale dei Fratelli Musulmani, a tutt’oggi gli unici presenti in programmi televisi, radio e giornali. Preoccupazione per una deriva islamista dell’Egitto.
Il Cairo (AsiaNews) – La Commissione elettorale egiziana leggittima il partito dei Fratelli Musulmani, Giustizia e Libertà. Per la prima volta in 60 anni una formazione politica legata al movimento islamico viene ammessa nella vita politica. Con questo riconoscimento i Fratelli Musulmani potranno partecipare alle elezioni di settembre, dove puntano ad ottenere oltre il 50% delle preferenze, nonostante critiche e sondaggi sfavorevoli.

Fondato lo scorso 30 aprile Giustizia e Libertà è una delle quattro formazioni politiche fondate dal movimento islamico dopo la rivoluzione dei Gelsomini. Fonti di AsiaNews sottolineano, che “il partito è tutt’oggi l’unica formazione politica che sta facendo una reale campagna elettorale, con messaggi televisivi, manifesti, articoli, annunci alla radio e nelle moschee”.  “Il partito – sottolinea la fonte – è organizzato, sta guadagnando spazio e non è da escludere una sua vittoria schiacciante, anche se secondo i sondaggi solo il 20% della popolazione è a favore dei Fratelli Musulmani”.

Per la fonte, la posizione moderata dei Fratelli musulmani è solo una manovra elettorale. Essi si sono serviti del partito per “ripulirsi la faccia” come dimostra l’elezione a vicepresidente di un cristiano copto, l’assenza nello statuto di elementi teocratici o inneggianti all’Islam radicale e i continui richiami a Giustizia e Sviluppo, partito moderato islamico del premier turco Erdogan.  Tuttavia, nonostante i proclami alla libertà e alla laicità, i quadri dei Fratelli musulmani sono sempre gli stessi. “La loro ideologia – afferma la fonte - resta quella radicale ispirata alla sharia, che potrebbe emergere una volta conquistato il parlamento. Ciò grazie al sostegno di parte dell’esercito, da sempre legato in segreto al movimento islamico”. (S.C.)