Vanessa Andico, coordinatrice del programma spiega che i giovani hanno impiegato una settimana per raccogliere fra la popolazione di Zamboanga vestiti e giocattoli donate da persone caritatevoli di entrambe le fedi. Lo scorso 29 maggio i doni sono stati consegnati ai bambini di St. Cruz. Secondo la Andico la visita è stata un’occasione per portare ai bambini un po’ di gioia e aiutare lo sviluppo delle loro famiglie. Esse hanno contatti solo con i turisti che visitano l’isola, spesso disattenti alla popolazione. Grazie a questa iniziativa la popolazione sa di non essere sola e isolata dal mondo e i giovani volontari del Silpeace hanno la possibilità di vivere un’esperienza di amicizia e carità.
L’isola di St. Cruz è un paradiso naturale famoso per le sue spiagge rosa e dista circa 1 ora di navigazione dalla città di Zamboanga. Nonostante sia da anni un’importante meta turistica, i suoi abitanti, in maggioranza di religione musulmana, sono ignorati dalle autorità locali e vivono in condizione di estrema povertà. Nel 1989, Silsilah ha costruito una scuola per i bambini, in risposta alla necessità espressa delle famiglie. Esso è a tutt’oggi l’unico istituto presente sull’isola. Al suo interno lavora un gruppo di insegnanti ed educatori cattolici. I suoi corsi sono riconosciuti dal ministero dell’Educazione e vanno dall’asilo fino alle elementari.
Fondato da p. Sebastiano D’Ambra (Pime), Silsilah propone da oltre 20 anni progetti e iniziative come la Conferenza dei vescovi e degli ulema (Bishop ulema forum) e corsi di formazione per giovani cristiani e musulmani. In questi anni il movimento è divenuto un punto di riferimento per la riconciliazione in atto fra governo filippino e ribelli islamici del Moro Islamic Liberation Front (Milf), che per 40 anni hanno combattuto una guerra costata oltre 100mila morti.