Mons. Zen: Il Natale sostiene la speranza afflitta dalla "decadenza" dei politici

Ai genitori il vescovo chiede di passare più tempo con i figli: "La vostra compagnia – dice mons. Zen – è il dono più prezioso che potete offrire".


Hong Kong (AsiaNews) - Nel Messaggio natalizio diffuso oggi, il vescovo di Hong Kong chiede a tutta la società di "fare un passo" all'incontro con Cristo, compiendo un gesto di conversione. In un territorio ferito nell'economia, con problemi sociali dei giovani, in rapporto difficile con Pechino e con il governo locale, che non vogliono attuare una piena democrazia, mons. Joseph Zen afferma che la venuta di Gesù testimonia che l'amore di Dio è fedele ed è il motivo per cui "non disperare".

IL vescovo ricorda che questo Natale è segnato dal tema dell'Eucarestia (l'anno speciale lanciato da Giovanni Paolo II), che sottolinea la vicinanza di Dio in mezzo a noi. Tale vicinanza spinge ognuno a divenire "buon samaritano" verso l'altro, prendendosi cura delle sue difficoltà.

Il vescovo chiede ai sacerdoti di donare "tempo ed energia" ai fedeli e di essere pronti "a sacrificare la vita per difendere il gregge". Egli stesso è conosciuto come una persona che si spende per la popolazione di Hong Kong, per i diritti dell'uomo, per la libertà religiosa e la democrazia.

Ai genitori il vescovo chiede di dare ai figli la loro presenza. Secondo le statistiche i genitori di Hong Kong sono le persone al mondo che passano meno tempo coi figli. "La vostra compagnia – dice mons. Zen – è il dono più prezioso che potete offrire".

Il vescovo si rivolge anche ai leader politici, molto criticati dalla popolazione perché sospetti di corruzione e di collusione con Pechino. "Dovete essere servitori del popolo", dice il vescovo. "Dovete essere in costante contatto con la base e rispettarla profondamente". Per il vescovo, i problemi di Hong Kong hanno una causa precisa: "il profitto economico è divenuto la sola guida della politica… il divario fra ricchi e poveri si è allargato in modo pericoloso. È una vergogna ed è un segno di decadenza della nostra civiltà".