Crescono le minacce all’economia mondiale
Disoccupazione e debito pubblico negli Usa; euro in affanno per Grecia, Portogallo e Irlanda; Giappone in recessione per lo tsunami e Fukushima; Cina con banche indebitate e con bolla speculativa in arrivo: per Nouriel Roubini sono gli ingredienti che potrebbero rendere difficile l’economia nel 2013. Ma per altri, già a luglio vi sarà un tracollo delle borse fino a mettere in discussione il sistema monetario internazionale.
Hong Kong (AsiaNews) – Una “tempesta” fiscale negli Usa; la ristrutturazione del debito in Europa; il rallentamento della Cina e la stagnazione in Giappone potrebbero provocare un peggioramento dell’economia mondiale. È quanto afferma Nouriel Roubini, professore alla New York University. Intervistato a Singapore sui possibili futuri scenari, l’accademico ha risposto che vi è la possibilità che tutti questi elementi si fondano insieme e blocchino la crescita dal 2013. Ma vi è anche una via d’uscita “ottimista”, che renderà l’economia solo più “anemica”.
 
Roubini è uno dei pochi economisti ad aver predetto la crisi finanziaria del 2007-2009. A suo parere, tutti i fattori elencati premono innalzando il debito pubblico e privato.
 
In effetti, nel mese di maggio gli Usa hanno registrato un incremento della disoccupazione, fino al 9,1%, che segnala un raffreddamento dell’economia. Allo stesso tempo, il deficit del governo americano continua a ruotare oltre i 1000 miliardi di dollari, compromettendo ogni possibile crescita.
 
Da parte sua, l’Europa è affossata nel problema della ristrutturazione del debito di Grecia, Portogallo e Irlanda, mentre la guerra contro Gheddafi sta risucchiando sempre più risorse.
 
Il Giappone, terza economia mondiale, è ormai in piena recessione, a causa dello tsunami e dei disastri nucleari di Fukushima. Il governo ha già dovuto spendere 4 mila miliardi di yen (50 miliardi di dollari Usa), ma i danni ammontano almeno a 25 mila miliardi di yen.
 
Anche l’economia cinese non è in buonissimo stato, con un rallentamento dell’economia, un’inflazione sempre più alta e una bolla speculativa legata all’edilizia. Secondo Roudini, presto in Cina le banche si ritroveranno con molti prestiti e mutui da estinguere per i mancati riborsi e una sovrapproduzione che non riesce a trovare vie per essere smaltita.
 
Per l’economista di New York, tutti questi segnali portano a temere per il 2013. Ma altri studiosi, contattati da AsiaNews pensano che già questo luglio “vedremo l’inizio della discesa delle borse mondiali. Il tracollo lo vedremo in autunno”. Secondo diversi studiosi, la crisi economica – insieme forse a qualche guerra – porterà all’azzeramento del sistema economico e monetario mondiale.