Andhra Pradesh, autorità islamiche: il governo riconosca i diplomi delle scuole coraniche
di Nirmala Carvalho
Non esiste l’equipollenza dei titoli di studi e gli studenti delle madrasse non possono accedere alle università. Ma il problema sono i programmi: si studiano solo il Corano e l’islam. Un sacerdote gesuita: “Introdurre matematica, scienze e inglese è una soluzione possibile”.
Hyderabad (AsiaNews) – Ogni anno migliaia di studenti delle madrasse (scuole islamiche) sono costretti a rimanere nell’orbita delle attività religiose anche a studi finiti, perché per legge i loro certificati non equivalgono a un titolo di studio ufficiale. Questo – di fatto – taglia fuori gli studenti musulmani da diverse attività, lasciando loro solo l’insegnamento nelle madrasse, o il lavoro di imam o muezzin. Così in Andhra Pradesh Hafiz Peer Shabbir – presidente della Jamiat Ulema-I-Hind – e il mufti Mohammad Omar Abedeen vorrebbero equiparare le scuole coraniche a quelle “all’occidentale”, così da consentire ai loro ragazzi di accedere alle università.

Secondo il gesuita p. Victor Edwin sj, dottorando in Relazioni cristiane e musulmane alla Jamia Millia University, il problema dipende dalla limitatezza dell’istruzione data nelle madrasse: “Il programma di studi di queste scuole prevede solo tre materie: la memorizzazione del Corano, l’insegnamento degli hadīth (detti) del profeta Maometto, e lo studio della shari’a (legge islamica)”.

Il gesuita, anche direttore editoriale del giornale dell’Associazione di studi islamici Salaam, è convinto che per aprire l’istruzione universitaria e il mondo del lavoro agli studenti delle scuole coraniche, c’è bisogno di un controllo maggiore e di ampliare i programmi: “Oltre alla religione, nelle madrasse bisogna insegnare matematica, scienze e inglese. Con un’istruzione di base in queste materie, gli studenti saranno in grado di affrontare l’università”.

Il rev. Anthonitaj Thumma, segretario esecutivo della Ap Federation of Churches, crede che il riconoscimento dei titoli conseguiti nelle madrasse da parte del governo sia “necessario e utile” per gli studenti, anche per favorire la loro integrazione nella società. Tuttavia, egli concorda con p. Edwin: “Per ottenere qualunque riconoscimento, le madrasse devono includere materie laiche, che facilitino l’accesso alle università”.