Pyongyang “ha pagato 3 milioni di dollari per l’atomica”
Lo riferisce il “padre del nucleare pakistano”, Abdul Qadir Kahn, che avrebbe fatto da intermediario nella transazione. Islamabad nega, mentre diversi analisti occidentali ritengono che sia tutto vero. Ci sarebbe anche un documento ufficiale che lo prova.
Londra (AsiaNews/Agenzie) – Il regime di Kim Jong-il “ha pagato più di 3 milioni di dollari in tangenti ad alti ufficiali delle forze armate pakistane per ottenere tecnologia nucleare”. Lo avrebbe ammesso, secondo il Washington Post, il “padre” della bomba atomica pakistana Abdul Qadir Kahn.

Questi ha diffuso la copia di una lettera di un dirigente nordcoreano datata 1998 che spiega nei dettagli l’accordo. La lettera dice che “3 milioni di dollari sono stati pagati a un ufficiale militare pachistano, mentre a un altro sono stati dati mezzo milione di dollari e alcuni gioielli”.

La missiva sarebbe stata firmata dal segretario del Partito dei lavoratori nordcoreani, Jon Byong. In cambio, Khan avrebbe dovuto dare alla Corea del Nord documenti su un programma nucleare. Lo scienziato pachistano ha ammesso di aver consegnato centrifughe e disegni che hanno aiutato la Corea del Nord ad avviare la produzione di una bomba all'uranio.

Il governo del Pakistan tuttavia ha dichiarato che Khan “ha agito per conto suo quando ha consegnato segreti nucleari a Pyongyang”. Secondo alcuni funzionari dell’intelligence occidentale la lettera è autentica, mentre diversi funzionari pakistani affermano che essa è falsa.

Nel 2004, Khan confessò di aver venduto negli anni Novanta tecnologia, componenti e know-how nucleare all’Iran, alla Corea del Nord e alla Libia. Dopo anni di arresti domiciliari, il 6 febbraio del 2009 l’Alta corte di Islamabad lo ha rimesso in libertà ma il padre della bomba atomica, 74enne e malato, viene costantemente sorvegliato da esercito e polizia per timore di eventuali sequestri.