Dopo Fukushima: il governo giapponese licenzia tre funzionari nucleari
I dirigenti colpevoli di “cattiva gestione” dell’impianto e dei problemi che si sono generati dopo l’incidente. A breve potrebbero arrivare anche le dimissioni del ministro del Commercio e dell’industria. Continuano le fuoriuscite dalla centrale atomica. Il Giappone pensa a fonti alternative, ma deve affrontare crisi energetiche.
Tokyo (AsiaNews/Agenzie) – Il governo giapponese ha licenziato tre funzionari di primo piano, responsabili della politica nucleare e della sicurezza degli impianti. Intanto continuano le fuoriuscite dalla centrale di Fukushima, danneggiata dal devastante terremoto cui è seguito uno tsunami, che hanno colpito il Paese l’11 marzo scorso.

Banri Kaieda, ministro giapponese del Commercio e dell’industria, spiega che i dirigenti sono ritenuti responsabili di “cattiva gestione” dell’impianto e dei problemi che si sono generati dopo l’incidente.

I tre funzionari licenziati sono: Nobuaki Terasaka, capo dell’Agenzia per la sicurezza sul nucleare; Tetsuhiro Hosono, capo dell’Agenzia per l’energia e le risorse naturali; Kazuo Matsunaga, vice-ministro dell’Economia, del commercio e dell’industria. A breve, inoltre, potrebbero arrivare anche le dimissioni dello stesso ministro Kaieda, il quale ha ricoperto un ruolo di primo piano nella gestione della crisi.

Di recente il premier giapponese Naoto Kan ha affermato che la politica del Paese deve virare verso la promozione e l’utilizzo di fonti energetiche alternative. L’esecutivo vorrebbe anche introdurre nuove regole in materia di nucleare, a garanzia di una maggiore sicurezza e responsabilità.

Intanto nel Paese comincia a scarseggiare l’elettricità, perché i due terzi degli impianti nucleari sono spenti e le comunità locali non concedono il permesso pr la riaccensione.